I club veneti si ritrovano di nuovo a Silea. E Casellato usa la diplomazia per “rispondere” alle accuse di Gavazzi
L’agenda di questa prima parte di settimana è piuttosto piena: domani è atteso l’accordo definitivo per la continuazione dell’avventura celtica per l’Italia. Non dovrebbero esserci problemi, a meno di soprprese dell’ultimo minuto, con la FIR che diventa socio paritario e la tassa d’iscrizione da tre milioni che dovrebbe essere abolita del tutto.
Mercoledì a Calvisano il meeting tra il presidente federale Gavazzi e il fronte veneto: qui bisognerà trovare un accordo non tanto per la nascita dei Dogi, cosa che sembra ormai più che probabile, ma sulla governance e sul grado di autonomia di cui la franchigia potrà godere. In vista di questo incontro questa sera le dirigenze di Mogliano, San Donà, Benetton Treviso, Petrarca Padova e Rovigo si ritroveranno a Silea per finalizzare richieste e strategia.
Roberto Facchini, presidente del Mogliano, è l’uomo che in questi giorni sta tenendo i rapporti tra le due parti e al Gazzettino, parlando del controllo federale sulle franchigie celtiche al 70% annunciato da Gavazzi, ha detto che «la proposta di Gavazzi a Bologna è stata riportata in modo radicalizzato. Ha detto cifre e percentuali, com’è nel suo stile pragmatico, ma non era un diktat. (…) I margini per discutere e accordarsi ci sono».
Sulla gestione tecnica delle squadre si può trovare facilmente una intesa, dice Facchini: «Il primo (l’allenatore, ndr) si può scegliere assieme, assecondando la necessità della Fir sul fatto che sia funzionale alle esigenze della Nazionale. Sul secondo (il board) ho letto nomi senza senso. Gavazzi a Bologna ci ha detto: per la struttura societaria sono fatti vostri».
Per il ruolo di head coach è insistente il nome di Umberto Casellato, che allo stesso quotidiano veneto usa la diplomazia per rispondere al presidente FIR, che aveva detto che il tecnico ha rotto il patto che aveva stretto con lui: “Non penso il presidente abbia detto una cosa simile. E comunque sono altre le sedi per discutere professionalmente degli impegni futuri”. Poi una battuta sui Dogi: «Ho 3 caps con i Dogi. È stato un onore vestire quella maglia, penso sarebbe una grande cosa per il rugby italiano e il Veneto. Che sia stato fatto il mio nome è motivo di orgoglio perchè significa che ho lavorato bene fino ad adesso”.
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