Il centro del Rovigo ribadisce la sua integrità fisica e la sua volontà di riconquistare la nazionale
Ci sperava anche lui nella convocazione in azzurro, ma Mirco Bergamasco è rimasto deluso. Non ha parlato a caldo (lo ha fatto la moglie via facebook) ma a mente un po’ più fredda si è confidato con RovigoOggi e con la Gazzetta dello Sport. Parole simili in tutti i due casi. Innanzitutto la puntualizzazione sulla sua integrità fisica: “Sto bene, punto. Sono stanco di leggere cose inesatte: fisicamente quando sono arrivato a Rovigo stavo già bene, il 21 settembre è iniziato il campionato e sono in gran forma”.
C’è la delusione, ma anche la convinzione nei propri mezzi e – aggiungiamo noi – il vantaggio di essere ben conosciuto dal ct Brunel, che potrebbe chiamarlo in ogni momento: “”Quello che non mi uccide, mi rafforza. Se non me lo sono meritato significa che devo lavorare di più, evidentemente quello che ho fatto non è sufficiente. E’ chiaro che non sono contento, i test di novembre sono proprio in preparazione al Sei Nazioni e anche se il Ct non mi ha chiuso la prerogativa di una speranza azzurra, non posso nascondere il mio rammarico”.
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