Il tecnico degli Springboks traccia la rotta verso la Rugby World Cup mettendo le cose in chiaro per i suoi giocatori

Sudafrica, Rassie Erasmus: “Nel 2026 più rotazioni, ma fino a un certo punto…” (Ph. Sebastiano Pessina)
Gli Springboks non si vogliono fermare. Dopo un mese di novembre fatto di sole vittorie nell’Emisfero Nord, avendo battuto nell’ordine Francia, Italia, Irlanda e Galles, a cui aggiungere anche la vittoria d’apertura a Wembley contro il Giappone, il Sudafrica guarda al futuro: fra stagione 2026 e quel 2027 che vuol dire Rugby World Cup in Australia.
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Sudafrica, Rassie Erasmus: “Nel 2026 più rotazioni, ma fino a un certo punto…”
Il ct del Sudafrica, Rassie Erasmus, ha le idee chiare: vuole vincere il terzo titolo iridato consecutivo, impresa mai riuscita a nessuno nella storia del rugby. Per farlo ha già spiegato la sua ricetta ai media locali dicendo: “Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo dato tante possibilità a profili giovani d’età o che non avevano mai giocato a livello internazionale: siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto e visto”.
Poi aggiunge: “Nel 2026, soprattutto nella prima parte dell’anno, vorremmo aumentare ancor di più le rotazioni per capire se ci possa essere qualche altro giocatore da includere nel gruppo allargato della squadra”.
Successivamente però dice: “E’ chiaro che a un certo punto dovremo interrompere questo processo. L’anno prossimo avremo tante partite impegnative, compresa la serie contro gli All Blacks e poi il ritorno a novembre nell’Emisfero Nord: quando mancheranno meno di 15 mesi alla Rugby World Cup”.
“A quel punto, come staff, vorremmo conoscere la nostra squadra. Restringeremo il gruppo cercando il giusto mix fra elementi di esperienza (riferimento alla mentalità vincente di chi si è già portato a casa 2 Coppe del Mondo, ndr) e giocatori in rampa di lancio”.
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