Squadre sudafricane e competitività dello URC: l’opinione di Schalk Burger

L’ex-campione degli Springboks ha commentato l’attuale livello dello United Rugby Championship

Squadre sudafricane e competitività dello URC: l’opinione di Schalk Burger – ph. Sebastiano Pessina

Non è la prima volta che viene fuori quest’anno, e anche in quelli precedenti, l’argomento sulla competitività o meno dello United Rugby Championship rispetto agli altri principali campionati della palla ovale.

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L’argomento è uscito nuovamente nel corso del podcast Behind the Ruck in un’intervista con lo Springbok campione del Mondo nel 2007 Schalk Burger. La leggenda sudafricana ha espresso la sua opinione riguardo il livello di competitività dello URC e se hanno fatto bene le squadre sudafricane a passare dal Super Rugby all’ex-PRO14.

Le quattro formazioni sudafricane (Bulls, Lions, Sharks e Stormers) si sono unite al PRO14 dal 2021/22, che ha preso da allora il nome di United Rugby Championship. In queste quattro stagioni almeno una franchigia della Rainbow Nation è sempre arrivata in finale, con gli Stormers capaci di vincerne una.

Squadre sudafricane e competitività dello URC: l’opinione di Schalk Burger

“Penso che questa competizione – lo URC – sia adatta a noi, visto il gruppo di giocatori che abbiamo ora. Il Super Rugby è stato un torneo impegnativo e noi abbiamo delle ottime squadre, ma questa è una competizione più soft”.

“Può sembrare una brutta impressione, ma non lo è. Non tutte le settimane sono partite ad alta intensità, o decisive. Ci sono alcune squadre gallesi che non sono abbastanza forti per competere davvero contro di noi, soprattutto in casa”.

“Lo abbiamo visto il mese scorso quando gli Stormers li hanno battuti con un punto bonus ogni fine settimana, così come i Bulls. Gli Sharks non hanno ottenuto punti bonus, ma hanno vinto. Solo i Lions hanno faticato un po’ quest’anno”.

“Le squadre irlandesi quest’anno hanno perso un po’ di forma. Connacht e Ulster erano rispettivamente 13esima e 14esima. Solo Munster e Leinster hanno raggiunto i playoff. Ci sono due squadre italiane che non hanno avuto molto successo. La Benetton è una squadra discreta e ha quasi raggiunto le prime otto, ma non ha fatto abbastanza”.

“In Scozia, le loro due squadre erano super competitive. Glasgow, che ha fatto numeri simili agli Stormers ed eliminati ai quarti, era campione in carica dell’URC. Edimburgo non ha le stesse prospettive ma ha fatto bene”.

In tutto questo Schalk Burger è convinto che le squadre sudafricane abbiano fatto bene a spostarsi verso questo campionato. In questi anni alcuni dei migliori giocatori sudafricani sono andati a giocare in Francia e in Giappone attratti da migliori prospettive economiche e per le franchigie, prive di questi campioni, è stato meglio poter competere in un torneo non sempre competitivo al massimo livello.

“La competizione è adatta a noi e al gruppo attuale che abbiamo qui. Possiamo far crescere giocatori che possono competere e sentirsi a proprio agio a quel livello. Con il vecchio Super Rugby dovevi per forza avere i tuoi migliori giocatori tutti in Sudafrica per rivaleggiare ogni settimana con Crusaders, Chiefs, Hurricanes, Waratahs, Brumbies e Reds. È stato il campionato più brutale a cui abbia mai partecipato”, ha concluso Schalk Burger.

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