World Rugby semplifica e chiarisce le regole intorno al cartellino rosso

Il governo mondiale ovale si concentra sulle sanzioni lasciando la porta aperta all’espulsioni a tempo

Squalifica record in Australia: 96 settimane per aver deliberatamente colpito l'arbitro

World Rugby semplifica e chiarisce le regole intorno al cartellino rosso

Nell’ottica di aumentare il coinvolgimento dei fan e avvicinare nuovi appassionati al gioco, World Rugby sta lavorando sulla revisione delle regole dello stesso al fine di rendere più comprensibili vari aspetti legati allo svolgimento delle partite, a partire dalla disciplina.

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World Rugby semplifica e chiarisce le regole intorno al cartellino rosso

Uno degli intendimenti del governo mondiale ovale riguarda infatti il cartellino rosso. Un gruppo di lavoro specializzato, composto da arbitri, promoter, giocatori e comitati organizzatori delle varie competizioni in seno a World Rugby, ha così effettuato uno studio che coniugasse la salute e la sicurezza dei giocatori e rendesse più semplice la lettura delle situazioni di campo da parte del pubblico.

La cosa che ne è venuta fuori è stata quella di trovare un codice di “sanzioni automatiche” da ricondurre a determinati comportamenti, senza attenuanti. Si fa riferimento in particolare ad atti di antigioco punibili con due settimane di squalifica, azioni nelle quali un giocatore ha effettuato un intervento falloso sbagliando nel placcaggio per timing o tecnica, oppure ad atti di antigioco gravi punibili con quattro settimane di squalifica, dove il placcatore ha commesso un’azione altamente imprudente nel tentativo di placcaggio, senza “proteggere il placcato” da eventuali cadute o andando a placcare senza alcuna possibilità di contestare l’ovale.

Secondo lo studio effettuato da World Rugby e da questo gruppo specializzato, si prevede quindi che il 70% delle sanzioni da cartellino rosso comminate fin qui nel 2024 non verrà quindi più discusso dai giocatori davanti a una Commissione Disciplinare, ma che la sanzione arriverà in automatico. Si informa inoltre, che le Commissioni Disciplinari rimarranno comunque coinvolte per il restante 30% o più dei casi.

Un board nelle prossime settimane andrà a calibrare in via definitiva la durata delle sanzioni per i fatti di antigioco e di antigioco grave, riportando poi il tutto al Consiglio Mondiale di World Rugby che si terrà a novembre.

Cartellino rosso a tempo: le sperimentazioni

World Rugby non ha chiuso le porte al cartellino rosso a tempo. Ossia, dopo un’espulsione, la squadra che si è ritrovata in quattordici per venti minuti potrà ritornare in parità numerica reinserendo un nuovo giocatore rispetto a quello che è stato espulso che, in ogni caso, ha finito la sua partita.

Nei prossimi mesi saranno 4 i tornei chiave da tenere d’occhio per capire se questa implementazione potrà “fare strada” dal prossimo novembre in poi: WXV, Pacific Nations Cup, World Rugby U20 Championship e l’U20 Trophy. World Rugby ha inoltre specificato che alcune sperimentazioni saranno visibili a tutti, mentre altre, per consentire maggior studi intorno alla regola, saranno fatte “sotto traccia”, con i risultati che poi verranno resi noti solo in un secondo momento.

World Rugby infine ci ha tenuto a rimarcare che:

– Gli arbitri sul campo potranno continuare ad utilizzare lo strumento del “Bunker” per la determina di un cartellino giallo o rosso a seconda delle situazioni;
– Che la volontà di provare a testare l’espulsione da 20 minuti viene effettuata per individuare i singoli colpevoli di un’azione di gioco scorretta e di non punire una interamente una squadra e di conseguenza rovinare la qualità di una partita;
– Maggiore chiarezza nelle squalifiche: un atteggiamento di antigioco o di antigioco grave verrà immediatamente identificato con una sanzione, così sia i giocatori sia i fan potranno subito ricondurre il periodo di stop all’atteggiamento avuto sul campo da chi ha compiuto quell’azione;
– La sicurezza e il benessere dei giocatori non sono negoziabili: al netto di una tecnica di placcaggio che si è evoluta ed è cambiata negli anni, porre un numero di settimane di squalifica “a salire” per gli atti di antigioco diventerà comunque un deterrente verso i comportamenti scorretti in campo.

Bill Beaumont, il presidente di World Rugby, ha detto: “Queste semplificazioni sono fatte per il gioco da chi il gioco lo ama e lo comprende. Avevamo bisogno di qualcosa così sia per i giocatori sia per i fan: ci sarà più coinvolgimento ma anche più rispetto per chi scenderà in campo”.

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