Sir Clive Woodward critica l’approccio “arcaico” della RFU

L’ex allenatore dell’Inghilterra campione del mondo ha detto la sua sulle norme dell’eleggibilità della Nazionale

Sir Clive Woodward critica l’approccio “arcaico” della RFU – ph. Adrian DENNIS / AFP

Riguardo la politica dell’eleggibilità della RFU e del suo CEO Bill Sweeney, è intervenuto anche Sir Clive Woodward. L’ex allenatore dell’Inghilterra campione del mondo del 2003 ha criticato apertamente le decisioni della Federazione inglese di non selezionare giocatori residenti all’estero.

Dalle colonne del suo articolo sul Daily Mail, il 68enne ex allenatore ha sottolineato il suo desiderio di veder cambiare la politica della RFU descrivendo la mancanza di visione di Bill Sweeney come: “molto prevedibile ma comunque deludente e tipicamente difensiva”.

Leggi anche: Bill Sweeney, CEO della RFU: “Non cambieremo le regole per chi gioca all’estero”

Sir Clive Woodward: la visione dell’ex allenatore dell’Inghilterra sull’eleggibilità dei giocatori residenti all’estero

“Sono da tempo dell’idea che si tratti di una norma arcaica che non funziona nella società in cui viviamo tutti oggi” ha dichiarato l’ex allenatore della nazionale inglese. Non posso immaginare di non poter selezionare un solo giocatore che avrei voluto selezionare. Se qualcuno mi avesse detto che non avrei potuto scegliere Jason Robinson perché giocava in Francia, sarei impazzito!

Secondo Clive Woodward, l’approccio ella RFU è minuscolo e che queste scelte svalutino l’importanza della maglia della Nazionale: “Se sei George Ford o Marcus Smith, vuoi sapere che verrai scelto come mediano d’apertura dell’Inghilterra perché sei il migliore nella tua posizione e non perché Owen Farrell non è disponibile a causa della sua firma per il Racing 92”.

Per l’ex head coach della nazionale campione del mondo del 2003, trasferirsi in Francia o fuori dall’Inghilterra non può che migliorare la carriera di un giocatore e la politica federale non fa che frenare la crescita del rugby inglese: “La RFU dovrebbe incoraggiare e lavorare con i club inglesi per competere con quelli francesi, non isolandoli e incoraggiando una cultura gretta di paura e protezionismo”, ha scritto Clive Woodward che ha concluso citando non un nome a caso “Anche uno bravo come Jonny Wilkinson passò a un livello superiore quando lasciò il Newcastle per il Tolone”.

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