I problemi economici del rugby gallese non finiscono mai

Dopo Tomas Francis anche George North potrebbe andare nel secondo campionato francese. Tra budget ridotti e partenze è sempre più difficile muoversi

I problemi economici del rugby gallese non finiscono mai. PH Sebastiano Pessina

Ormai è una voragine quella che sembra essersi aperta nel rugby gallese, con problemi economici di grande entità che da anni stanno “svuotando” le franchigie dei migliori giocatori diretti in altri e più ricchi tornei. Ha fatto molto rumore l’ingaggio recente da parte del Provence Rugby (squadra del Pro D2 che dopo 11 giornate occupa il terzo posto in classifica) di Tomas Francis, pilone della Nazionale che ha scelto di andare in Francia non certo per soli motivi sportivi.

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Ora il club transalpino potrebbe mettere mano su un altro fenomeno del rugby gallese: George North, che dopo Francis potrebbe lasciare anche lui gli Ospreys in direzione Pro D2. Il 31enne ha il contratto che scade al termine di questa stagione di URC, ma le sirene economiche che provengono dalla Francia sono importanti. Gli Ospreys in questa stagione annunciato che il loro budget sarà di 5.2 milioni di sterline ma nella prossima scenderà a 4.5, dunque potrebbero vedersi costretti a lasciar partire qualche altro campione.

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L’allenatore Toby Booth ha detto: “Capiamo che ci siano club interessati ai nostri migliori giocatori, al momento il rugby gallese non può permettersi di garantire certe cifre di fatto a nessuno. Faremo tutto il possibile per tenere North e altri giocatori, è chiaro però che non è semplice in queste condizioni”. Il trequarti gallese, terzo giocatore della storia con più presenze coi Dragoni, vuole continuare la carriera a livello internazionale e comunque andando a giocare in Francia potrebbe farlo come dichiarato da Warren Gatland, e milita negli Ospreys dal 2018. Ancora per quanto però?

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