Rugby World Cup 2023: la preview di Inghilterra-Sudafrica

Springboks favoriti nel pronostico, ma l’Inghilterra è una squadra difficile da decrittare. Calcio d’inizio alle 21:00

Inghilterra-Sudafrica: la preview – ph. Adrian DENNIS / AFP

PARIGI – Batte un vento forte e fastidioso su Parigi, il cielo è grigio e le foglie che cadono dagli alberi invadono le strade. In giro l’attesa per la semifinale tra Inghilterra e Sudafrica è pressoché assente. Si dovrà aspettare il tardo pomeriggio, quando i tanti tifosi sudafricani e inglesi già in città si riverseranno per le strade della capitale e sulle linee della metropolitana per raggiungere Saint-Denis e a quel punto sarà davvero Rugby World Cup.

Alle 21:00 di sabato 21 ottobre (diretta TV Rai Sport e Sky Sport Uno) si sfidano infatti il XV della Rosa e gli Springboks nella riedizione della finale di quattro anni fa. Ci arrivano in maniera diversa, anzi forse proprio all’opposto rispetto all’atto finale del mondiale nipponico: lì l’Inghilterra giocava un rugby espansivo e arrivava al match con i favori del pronostico dopo aver battuto una delle grandi favorite nel turno precedente, mentre il Sudafrica era una squadra che si esaltava nella propria fisicità, nel proprio approccio difensivo e nell’uso massiccio del gioco tattico.

Oggi le cose sono all’opposto. I favori del pronostico per la squadra capitanata da Siya Kolisi derivano anche da una sua appartenenza ad una élite, quella delle prime quattro squadre del ranking mondiale, che da qualche tempo a questa parte si dimostrano una spanna superiori a tutte le avversarie.

L’Inghilterra di questo mondiale è una creatura strana: ha raggiunto la semifinale per la quale la si accreditava fin da tempi non sospetti, malgrado i dubbi sorti per un 2023 non proprio esaltante fin qui e grazie a una rinascita avviata proprio dall’avvio della competizione.

Non sembra però ancora il momento perché le potenzialità indubbie di questa squadra possano arrivare a tale compimento da battere gli Springboks, ma ci si aspetta sicuramente una battaglia assai più competitiva di quella tra Argentina e All Blacks.

Rispetto ai quarti di finale, mentre il Sudafrica lascia immutati i propri 23, gli inglesi operano tre cambi: uno, forzato, è quello di Freddie Steward per Marcus Smith a estremo, poi Joe Marler e George Martin dall’inizio per i più quotati Kyle Sinckler e Ollie Chessum, sintomo di un tentativo di alzare il livello della panchina inglese per provare a prolungare la competitività della squadra.

La battaglia, come al solito, si gioca soprattutto davanti, tra i due pacchetti, ma attenzione anche al crash test con una spremuta di intelligenza in mezzo al campo: la sfida fra la coppia de Allende-Kriel e i dirimpettai Tuilagi-Marchant è la più interessante, visto che i due inglesi sono fra coloro che hanno permesso alla loro squadra di imboccare la strada giusta a suon di prestazioni.

Dirige l’incontro Ben O’Keeffe, già al centro di Irlanda-Sudafrica, con l’aiuto di Mathieu Raynal e Paul Williams.

Lorenzo Calamai

Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Jonny May, 13 Joe Marchant, 12 Manu Tuilagi, 11 Elliot Daly, 10 Owen Farrell (C), 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Tom Curry, 6 Courtney Lawes, 5 George Martin, 4 Maro Itoje, 3 Dan Cole, 2 Jamie George, 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Ellis Genge, 18 Kyle Sinckler, 19 Ollie Chessum, 20 Billy Vunipola, 21 Danny Care, 22 George Ford, 23 Ollie Lawrence

Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Kurt-Lee Arendse, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Cheslin Kolbe, 10 Manie Libbok, 9 Cobus Reinach, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (C), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bongi Mbonambi, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Deon Fourie, 17 Ox Nche, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Kwagga Smith, 21 Faf de Klerk, 22 Handre Pollard, 23 Willie Le Roux

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