“Non ci interessa”: la reazione di Rassie Erasmus alle polemiche sulla panchina 7+1

Saga Erasmus: niente ricorso in appello (ph. Sebastiano Pessina)

Dopo le polemiche sulla panchina 7+1 schierata dal Sudafrica contro gli All Blacks, in particolare in Scozia, il Director of rugby del Sudafrica Rassie Erasmus ha voluto rispondere in prima persona agli attacchi ricevuti.

Secondo alcuni ex giocatori e addetti ai lavori la scelta sarebbe “contro lo spirito del gioco”, e per qualcuno violerebbe addirittura le regole.

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Va ricordato, inoltre, che non si è trattato di una scelta prestabilita: la formazione iniziale prevedeva il classico 6+2, poi l’infortunio di Willie le Roux ha cambiato le carte in tavola e Nienaber ha preso questa scelta coraggiosa e inaspettata, con Kwagga Smith al posto dell’estremo e un 7+1 in panchina.

“Non ci interessa davvero cosa dicono le altre squadre o le persone al riguardo. Facciamo ciò che è meglio per il Sudafrica e gli Springboks” ha detto Rassie Erasmus in risposta alle critiche, aggiungendo poi che in realtà i giocatori e lo staff non si sono particolarmente interessati alle voci provenienti dall’esterno.

“Siamo un po’ in una bolla qui in raduno, e ci stiamo concentrando su ciò che vogliamo fare e su come possiamo vincere questa Coppa del Mondo. Non possiamo preoccuparci di come si comportano le altre squadre e quali sono le loro opinioni” ha aggiunto infatti il Director of Rugby, che poi ha liquidato la questione con una frase sibillina.

“Stiamo semplicemente rispettando i regolamenti e le leggi del gioco”.

Infine, a Erasmus è stato chiesto se e quanto verrà ripetuta questa scelta: “Per noi si tratta di ciò fare che è meglio per la nostra squadra, e ciò che funziona meglio per noi non sarà sempre uguale tra una partita e l’altra”