Il Bunker e lo shot clock vanno alla Rugby World Cup

Bunker e shot clock vanno alla Rugby World Cup – ph. Sebastiano Pessina

World Rugby ha ufficialmente confermato che le due principali innovazioni di supporto all’arbitraggio testate nel corso dei test di preparazione al mondiale, ovvero il Bunker (ufficialmente Foul Play Review Official) e lo shot clock, saranno presenti anche alla Rugby World Cup, al fine di supportare l’arbitraggio delle gare e aiutare a rendere più fluide le gare, migliorandone così la fruibilità.

Il Bunker è il nome gergale con il quale ci si riferisce alla possibilità per il direttore di gara, in caso di fallo da cartellino che non sia in modo chiaro e ovvio un rosso, di comminare un cartellino giallo e delegare il giudizio sull’azione in esame ad un altro membro della squadra arbitrale, il Foul Play Review Official.

Quest’ultimo rivedrà le immagini al monitor e in un massimo di 8 minuti deciderà se mantenere l’espulsione temporanea o trasformarla in definitiva.

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Lo shot clock, invece, aiuta nella visualizzazione dei secondi rimanenti per calciare un piazzato tra i pali. Le trasformazioni e i calci di punizione hanno infatti precisi limiti temporali entro i quali devono essere intrapresi: ci sono 90 secondi a disposizione per le conversioni delle mete e 60 per i penalties.

Le due innovazioni erano state già provate, oltre che nelle Summer Nations Series, anche nel World Rugby U20 Championship, nel Rugby Championship e nel Super Rugby Pacific.

Inoltre, un’altra piccola innovazione approvata riguarda le sostituzioni. World Rugby ha approvato l’utilizzo di una nuova applicazione digitale per la gestione dei cambi, che rimpiazzerà il tradizionale sistema cartaceo utilizzato fino a questo momento dai manager delle squadre e dagli ufficiali di gara.