Quando gli irlandesi fanno ooh. Da Dublino una storia di orgoglio italiano

Un piccolo episodio che testimonia come le recenti prestazioni degli Azzurri stiano facendo guadagnare rispetto al nostro rugby

nazionale italiana rugby

la Nazionale Italiana Rugby durante l’inno – ph. S.pessina

Fra le soddisfazioni di sabato pomeriggio ce ne è una accaduta a qualche migliaia di chilometri dal Franchi di Firenze. Un altro piccolo tassello da aggiungere alle gioie vissute in questi mesi (la vittoria in Galles, i risultati di Under20 e Femminile, ndr). Un piccolo episodio che ha generato orgoglio in chi scrive, uno che, fra parentesi, vive in Irlanda da oltre 10 anni e collabora con OnRugby dal 2013 frequentando gli stadi l’ambiente ovale dell’isola di smeraldo.

Sabato pomeriggio in un pub nel centro di Dublino, Kennedy’s per la precisione. Il locale è pieno di irlandesi, una buona parte dei quali appena tornati dall’Aviva dopo aver assistito a Irlanda-Fiji. Bevono Guinness (naturalmente) guardando Galles-Argentina.

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Nell’intervallo della partita di Cardiff vengono trasmessi in tv gli highlights di Italia-Australia. Tutti guardano con attenzione le azioni di quella che è la grandissima sorpresa del giorno. Lo si capisce perché il volume della conversazione nel pub praticamente si azzera e le facce sono tutte rivolte agli schermi.
Quando il servizio mostra l’azione della seconda meta di Capuozzo nel pub si sente un lieve mormorio di meraviglia: un oooh all’unisono, a sottolineare la bellezza dell’azione che ha portato alla seconda meta dell’estremo azzurro.

Ecco, dopo molti anni di sorrisi di scherno e talvolta battutacce, anche questo è un segnale delle belle cose che la nazionale azzurra sta facendo vedere e vivere ai propri tifosi. Gli irlandesi, al momento i numeri uno del ranking, che hanno appena vinto una storica serie in Nuova Zelanda, ci rispettano.

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Lo spiega poco dopo un vicino di tavolo quando riconosce il mio accento. Commentando le immagini appena viste dice: “Non è solo che avete vinto, è come avete vinto! L’anno prossimo a Roma non sarà facile come abbiamo sempre pensato le ultime volte, ma è molto meglio così”.

Grazie da Dublino!

Damiano Vezzosi

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