Alfie, il rugby è inclusione

La storia del tweet diventato virale nelle ultime ore e ripreso dagli All Blacks, dalla Francia e da Nigel Owens, tra gli altri

Alfie: storia di un tweet divenuto virale – ph. Sebastiano Pessina

Alfie è il personaggio più in vista nel mondo del rugby delle ultime 36 ore, grazie a un tweet del padre che ha fatto il giro del mondo, diventando virale e attirando le attenzioni di tutta la comunità ovale sul tema dell’inclusione.

La storia incomincia sabato pomeriggio: Mark Pugsley, un utente di Twitter e padre di un giovane giocatore under 12, pubblica una foto del figlio sul campo da rugby.

“Ho dovuto rimuovere un post da Facebook perché un idiota lo ha commentato dicendo che mio figlio è troppo ‘grosso’ per giocare in under 12 e non è sano. Se solo la gente sapesse quanto lavora duro per essere più in forma e quanto sia stata bassa la sua autostima. Non preoccuparti, Alfie, sarò sempre il tuo più grande tifoso.”

In poche ore, la dichiarazione d’affetto del padre di Alfie ha ricevuto oltre 200mila likes, è stata retwittata quasi 10mila volte e ha attirato le attenzioni di una miriade di giocatori, tifosi, appassionati, account ufficiali delle squadre e tanti altri, tutti uniti nell’affermare che il rugby è e sarà sempre uno sport per tutti.

Fra le risposte più significative, quella della leggenda All Blacks Jerome Kaino: “Hey Alfie, continua a divertirti e a lavorare duro, il nostro bel gioco è per tutti i generi, per persone di qualsiasi estrazione, di tutte le forme e dimensioni, mantieni il tuo sorriso e continua così.”

Il tweet ha attirato sempre maggiori attenzioni, da Nigel Owens, uno dei primi a commentare, fino a Matthieu Jalibert (“mi sono sempre sentito dire che ero troppo piccolo, troppo magro, troppo sottile. […]. Non perdere mai la speranza, credi nei tuoi sogni”).

Nelle ultime ore, i messaggi di sostegno sono arrivati anche dalle istituzioni sportive: l’account della federazione francese ha scritto un post in inglese, circostanza più unica che rara, e addirittura World Rugby ha commentato il post di Mark Pugsley.

Una levata di scudi generale che, oltre al sostegno per il giovane Alfie, torna ad affermare i valori di inclusione del rugby come sport dove chiunque può trovare il suo posto e la sua identità, senza nessuna discriminazione, né per la forma e le dimensioni del proprio corpo né per qualsiasi altra ragione.

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