Sara Barattin e i suoi 100 caps: “Per me è una partita come le altre, ma con l’Irlanda è un dentro o fuori”

La numero 9 azzurra, che festeggerà i suoi 100 caps contro l’Irlanda, racconta a OnRugby l’avvicinamento a un match fondamentale per l’Italia

Sara Barattin e i suoi 100 caps: "Per me è una partita come le altre, ma con l'Irlanda è un dentro o fuori" (Ph. Sighinolfi)

Sara Barattin e i suoi 100 caps: “Per me è una partita come le altre, ma con l’Irlanda è un dentro o fuori” (Ph. Sighinolfi)

Italia-Irlanda sarà una partita fondamentale, per tanti motivi. Le irlandesi non possono più sbagliare dopo la sorprendente sconfitta contro la Spagna, ma la formula del torneo rischia di estromettere dal mondiale anche con una sola sconfitta, per cui le azzurre – pur con meno pressione rispetto alle avversarie – sanno di giocarsi tantissimo domenica. Ma al Lanfranchi sarà una giornata importante anche per Sara Barattin, che festeggerà le 100 presenze in nazionale, anche se – come raccontato da lei stessa a OnRugby – per lei sarà una partita come le altre.

Dopo una partita fisicamente così probante, come sta procedendo il recupero?

Abbiamo fatto un po’ di riposo e lavorato sulle gambe in piscina. Oggi (ieri, al momento dell’intervista ndr) invece ci sono stati due allenamenti blandi. E niente, procede (ride, n.d.r.)

Come vi state avvicinando al prossimo match? La sconfitta dell’Irlanda contro la Spagna ha cambiato le cose, per loro è un dentro o fuori…

Alla fine anche per noi è una partita importante, come per loro. Se domenica perdiamo rischiamo di essere comunque fuori dai giochi, per cui è una partita che vediamo allo stesso modo delle irlandesi. Come per loro, è un dentro o fuori anche per noi.

Per te sarà anche il 100esimo cap in nazionale: sarà una partita diversa dalle altre?

Mah, in realtà no. Questi 100 caps me li state facendo pesare voi giornalisti e le mie compagne di squadra (ride, n.d.r.), per me è una partita come le altre e sono molto focalizzata su questo.

Contro la Scozia siete riuscite a segnare una meta nel momento più difficile per voi, all’inizio del secondo tempo. Questa cosa vi ha dato fiducia? 

Ci siamo un po’ imballate all’inizio del secondo tempo, al rientro in campo. Però sapevamo che avremmo potuto segnare altrettante mete

L’Irlanda, sulla carta, è comunque superiore alle scozzesi. Cosa dovete migliorare rispetto alla prima partita per potervela giocare?

Principalmente, non dobbiamo commettere così tanti falli, perché contro una squadra così o ti puniscono attraverso i 3 punti o comunque calciano lungo e vengono a giocare nei nostri 22. Dobbiamo evitare soprattutto l’indisciplina, quindi, e poi dobbiamo essere focalizzate sul nostro gioco e fare meglio ciò che non è andato nella partita precedente, mettendo loro pressione pressione lungo ogni centimetro di campo.

Con la Scozia c’è stata anche un po’ di sofferenza a contatto, spesso col vostro primo placcaggio riuscivano comunque ad avanzare…

Sì, dobbiamo migliorare anche su quello. Contro la Scozia molto spesso siamo andate a placcare alte, mentre invece contro squadre di questo tipo bisogna placcare alle gambe e l’aiutante deve spingere e non tirare a sé l’avversaria. Stiamo cercando di lavorare anche su questi dettagli che domenica, contro una squadre così fisica, potrebbero fare la differenza.

Domanda secca: cosa farai e dirai a te stessa e alle tue compagne se doveste vincere, e cosa farai o dirai se doveste perdere?

Eh questo non te lo posso dire (ride n.d.r.), c’è comunque un’altra partita dopo questa, e sarà importante sia se usciremo vincitrici contro l’Irlanda, sia se perderemo.

Francesco Palma

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