Mornè Steyn, rileggiamo la carriera di un mito del rugby mondiale

Contro i Lions potrebbe tornare a vestire la maglia degli Springboks uno dei più grandi giocatori degli ultimi 20 anni

Mornè Steyn, rileggiamo la carriera di un mito del rugby mondiale ph. Toby Melville

Mornè Steyn, rileggiamo la carriera di un mito del rugby mondiale ph. Toby Melville

Non c’è alcun dubbio che una delle storie ovali del 2021 è quella di Mornè Steyn: il fortissimo mediano d’apertura è stato richiamato dalla Nazionale sudafricana in vista del Tour dei Lions, una scelta sicuramente non prevedibile che potrebbe mischiare le carte nell’evento dell’anno rugbystico. Dopo cinque anni senza una presenza negli Springboks (ultima apparizione nel 2016) per lui potrebbero quindi riaprirsi le porte della sua selezione nell’attesissimo duello contro i britannici, una sfida che riporta alla mente momenti speciali della sua vita e della sua carriera.

Leggi anche: I 46 convocati dal Sudafrica verso la serie con i Lions

Serve sempre ricordare che Steyn è stato incluso nella lista allargata dei 46 convocati e dovrà guadagnarsi il posto, ma appare difficile pensare che ci sia qualcosa che il 36enne (ne compirà 37 l’11 luglio, appena prima dei test match ufficiali) di Cradock non possa fare. Basta d’altronde pensare al suo debutto in maglia Sudafrica, avvenuto proprio nella serie del 2009 contro i Lions e coinciso al secondo caps con una partita eroica che ricordiamo qui sotto (anche in gara-1 debuttò dalla panchina):

A oggi sono 66 le sue presenze col Sudafrica condite da 736 punti, ma segnare non è mai stato un problema per lui. Mornè Steyn infatti detiene il record per essere stato il giocatore più veloce a raggiungere i 100, 200, 300, 400, 500, 600 e 700 punti con il Sudafrica, oltre a quello (forse per lui più importante) dei 31 segnati agli All Blacks, primato tra un singolo elemento Springboks in una sola partita.

Sempre rimanendo ai numeri, sono tre le maglie indossate nella sua lunghissima carriera iniziata nel 2003. Fa impressione pensare a quante cose siano cambiate da allora, per lui che si è diviso in due decadi ai Bulls e allo Stade Français. Dal 2003 al 2013 ha giocato a Pretoria vincendo per tre volte il Super Rugby, mentre dal 2013 all’inizio della pandemia era rimasto a Parigi vincendo il Top14 nel 2015. La scorsa estate è rientrato in patria e sin da subito ha riacceso i suoi Bulls, campioni del Super Rugby Unlocked e a un passo dalla finale della Rainbow Cup contro il Benetton. Vincendo sabato contro gli Sharks infatti la squadra dell’altopiano staccherebbe il pass per Monigo, ma Steyn intanto è il miglior marcatore del torneo sudafricano con 39 punti.

Da vedere quindi cosa potrà succedere col Sudafrica, dove sembrava che nessuno potesse toccare il duo Pollard-Jantjies, invece chissà che non si possa aprire una discussione interna. Da segnalare infine che oltre a lui anche Frans Steyn era presente nella mitica serie del 2009, vinta 2-1 dal Sudafrica, quindi potrebbe essere importante averli nel gruppo anche per un discorso legato alla gestione interna della squadra.

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