Italia-Sudafrica: le parole di Allan, Tebaldi e Zanni

Tanta amarezza nelle dichiarazioni dei tre azzurri, raccolte nella zona mista dell’Ecopa Stadium a Shizuoka

Tommaso allan Italia sudafrica

ph. Sebastiano Pessina

SHIZUOKA – Nella zona mista dell’Ecopa Stadium a Shizuoka, al termine di Italia-Sudafrica abbiamo intercettato Tommaso Allan, molto provato e con la voce quasi rotta dalle lacrime. “Abbiamo avuto due infortuni ai piloni più il rosso, che ha cambiato la partita alla fine, proprio quando eravamo vicini a segnare una meta. Il Sudafrica ha giocato una gran partita, andavano dritti come ci aspettavamo oltre la linea del vantaggio la maggior parte delle volte”.

– Leggi anche: le dichiarazioni di O’Shea e Parisse

“Non abbiamo mai mollato, si è visto quando Callum (Braley) ha rincorso Kolbe fino alla fine, portandolo fuori in touche. L’importante è recuperare bene per settimana prossima, per affrontare la Nuova Zelanda”.

Ai nostri microfoni è passato poi Tito Tebaldi: “Avevamo preparato la partita sui loro pochi punti deboli e sui nostri punti di forza – ha detto Tebaldi – Ci sarebbe piaciuto metterlo in mostra meglio e di più. Nel primo tempo, in parità numerica, ci sono stati degli episodi diciamo a sfavore. Eravamo in partita, poi il rosso è arrivato proprio alla fine di un’azione pericolosa”.

“La tensione, la voglia e l’adrenalina a volte giocano brutti scherzi. Giocare quasi 40′ in 14 contro una squadra del genere diventa una missione quasi impossibile. Contro una mischia così forte, una delle più forti al mondo, giocare degli ingaggi no-contest è quasi a nostro vantaggio”.

“Bruciare due cambi in 15 minuti non è stato il massimo, anche se non voglio dare la colpa a fortuna o sfortuna – ha continuato Tebaldi – Ci sono tante cose che sarebbero potute andare bene, ma così non è stato. Conoscevamo la grande fisicità del Sudafrica. Avevamo delle idee nel piano di gioco per aggirarli, ma certamente non eravamo la prima nazionale a essere inferiori fisicamente a loro”.

Alessandro Zanni è molto sincero e ammette che, anche prima del rosso, il Sudafrica “era in controllo e dominante dal punto di vista fisico. Ovviamente non si può mai sapere, magari una nostra meta avrebbe riaperto la partita e li avrebbe tenuti sotto pressione”.

“Abbiamo trovato un grande Sudafrica, che ha giocato al massimo delle sue potenzialità. L’espulsione ci ha messo in grande difficoltà perché al largo c’erano molti più spazi. Forse avremmo dovuto lavorare meglio sui punti d’incontro, dove abbiamo avuto dei problemi. Tutti abbiamo lottato e nessuno mollato, va bene, ma dovevamo fare una partita molto più consistente fin dall’inizio”.

Roberto Neri

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