Irlanda: la stampa è in rivolta per l’esclusione di Devin Toner

La non convocazione di uno dei veterani del gruppo ha reso nervosa l’atmosfera verso i “Verdi” e la Federazione

Devin Toner, Irlanda (ph. Reuters)

DUBLINO –  “Ipocrisia”. “Incomprensibile”. “Incredibile”. La stampa irlandese non ha preso bene l’esclusione di Devin Toner dai 31 per la Coppa del mondo. Da quando Joe Schmidt allena la nazionale, Devin Toner ha collezionato 60 caps su 70 partite, più di chiunque altro. Con i suoi 210 centimetri è sempre stato il “capo” delle rimesse laterali di Schmidt, sia per Leinster sia in maglia verde. Giocatore amatissimo da compagni e tifosi, la sua esclusione riaccende le polemiche per la politica della federazione, oltreché per le scelte dello stesso ct.

Andiamo con ordine. Matt Williams, ex coach e adesso editorialista sull’Irish Times, parte da lontano. Secondo lui Schmidt prese una cantonata quando decise di dare a Robbie Henshaw la maglia numero 15 per la prima sfida del Sei Nazioni contro l’Inghilterra. La storia è nota: 20-32 per il XV della rosa, prima sconfitta in casa dopo 12 vittorie consecutive. “Le conseguenze di quel giorno – scrive Williams – hanno portato all’attuale malessere in cui si trova l’Irlanda alla vigilia di una Coppa del Mondo. All’Aviva contro l’Inghilterra i giocatori hanno perso fiducia in se stessi e nei loro allenatori. E ora, la storia si ripete. Sono totalmente stupito dall’esclusione di Devin Toner dalla squadra di Coppa del Mondo. La realtà è che sostituire un veterano molto amato con un giocatore non indigeno da poco eleggibile non promuove la coesione interna di nessuna squadra irlandese. Chi gestirà le rimesse laterali adesso? Chi avrà l’intelligenza per superare i ben allenati difensori di Nuova Zelanda o Sudafrica?”. Oltretutto Williams cita una fonte dello staff della nazionale secondo la quale la decisione era già stata presa a gennaio.

Duro anche l’ex nazionale Luke Fitzgerald, che critica la decisione da due punti di vista. “Tutti i nostri migliori giocatori ce l’hanno fatta, quei due ragazzi ce l’hanno fatta. Stiamo smantellando le nostre fondamenta selezionando qualcuno che è diventato eleggibile solo un mese fa, rispetto a un ragazzo che è stato lì per dieci anni e un altro che è stato nel nostro sistema per quindici anni (Ultan Dillane) … Semplicemente non capisco come Kleyn possa arrivare davanti a uno come Toner, soprattutto per quel che riguarda l’allineamento nelle rimesse. Nelle grandi sfide che Kleyn ha giocato per l’Irlanda, abbiamo a malapena vinto una rimessa. Quali sono le ragioni per selezionarlo? Toner è stato titolare nella vittoria contro gli All Blacks (fu anche l’unico giocatore nominato ed elogiato da Hansen nella conferenza stampa post partita, ndr)”.

David Kelly, caporedattore sportivo dell’Irish Independent, allarga il discorso criticando “l’ipocrisia della IRFU. Pochi lo dicono, ma vengono lasciati a casa Simon Zebo e Donnacha Ryan per una regola non scritta secondo la quale chi gioca all’estero non va in nazionale. Una regola che fu bellamente ignorata quando Johnny Sexton andò in Francia (e che lo sarebbe stata di nuovo se Conor Murray lo avesse seguito, ndr)”.

Gerry Thornley sull’Irish Times infine prova a spiegare le decisioni più sorprendenti (clamorosa anche l’inclusione di McGrath come 9 di riserva al posto di Marmion, altro titolare nella vittoria sugli All Blacks) con la necessità di avere una squadra fisica. Come sempre, la risposta arriverà dal campo.

Damiano Vezzosi

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