Test match 2018: l’Irlanda verso gli All Blacks senza Murray e Henshaw

Schmidt scalda l’atmosfera: “Da nove mesi mi telefonano dalla Nuova Zelanda per avere i biglietti”

ph. Paul Harding/Action Images

DUBLINO – L’Irlanda affronterà gli All Blacks senza Conor Murray e Robbie Henshaw, due dei protagonisti del successo di Chicago di due anni fa. Lo ha confermato un aggiornamento della “situazione-infortuni” diffuso lunedì. Il mediano di mischia di Munster non gioca dal tour estivo in Australia, un infortunio al collo gli ha fatto saltare tutta la prima parte della stagione né è stato convocato per questi test match. Si era però allenato per buona parte della settimana scorsa insieme ai compagni di squadra, alimentando le speculazioni sulla possibilità che sabato sera fosse in campo. L’allenatore degli All Blacks Steve Hansen aveva previsto che avrebbe giocato: “Non ho nessuna informazione diretta però credo che sabato Conor giocherà. So che è un grande giocatore e ci tiene a giocare partite come questa, sente molto le sfide”. Poi il comunicato che chiude ogni porta: “Il mediano di mischia Conor Murray sta accelerando il recupero, ma non si unirà alla squadra durante la finestra della Guinness Series”. L’altro colpo riguarda Henshaw, il cui bicipite femorale evidentemente è messo peggio del previsto. Entrambi non rientreranno neppure per la sfida agli Usa del 24 novembre.

La prima notizia sulla rosa era in realtà arrivata già nel dopo partita con l’Argentina, ed era pessima: Sean O’Brien si è rotto il braccio destro. L’uscita con il braccio sorretto dalla maglia aveva fatto preoccupare molti. Nel dopo partita la brutta conferma. Rob Kearney e Ringrose invece dovrebbero allenarsi senza restrizioni già martedì. In particolare Kearney dovrebbe indossare la maglia numero 15, dopo che Larmour contro l’Argentina non è apparso ancora pronto per gare di questo livello. Gli infortuni significano che Addison andrà almeno in panchina, mentre per il numero 9 ballottaggio fra Marmion e McGrath, con quest’ultimo largamente favorito.

Sulla prestazione della sua squadra Schmidt ha le idee chiare: “Penso solo che se saremo disordinati come lo siamo stati contro l’Argentina, sarà una giornata molto dura. Dobbiamo riordinare una serie di elementi di gioco. Penso che ci siano state anche delle cose davvero buone – ha detto Schmidt -. Forse, è l’aspettativa che abbiamo di noi stessi o che voi ragazzi (i media, ndr) avete da noi ora che condizione il giudizio. Non è sempre facilissimo. Siamo tornati da Chicago lunedì e ci siamo allenati meno del solito prima della partita. Comunque state certi, sabato saremo pronti”.

L’atmosfera generale con cui ci si avvicina alla partita è quella del grandissimo evento. “È entusiasmante – ha detto Schmidt durante la conferenza stampa al termine del match con l’Argentina – C’è gente che mi telefona dalla Nuova Zelanda da nove mesi per avere i biglietti. Quindi, se voi giornalisti ne avete qualcuno, ditemelo che ho persone a cui darli (ride). Non dovremmo comunque darli ai kiwi, perché vogliamo avere più verde possibile nello stadio, più volume possibile per sostenerci. Perché le due volte che abbiamo giocato qui contro di loro è stato incredibile. Ricordo che il ruggito della folla nel 2013 è stato fenomenale”.

di Damiano Vezzosi

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