Test Match: Pumas ancora troppo docili, la Scozia trionfa a Resistencia

Finisce 15-44. Altra prestazione imbarazzante dell’Argentina che chiude il suo giugno con tre sconfitte

ph. REUTERS/Alessandro Bianchi

Partita sulla carta molto importante per entrambe, quella che va in scena questa sera a Resistencia. L’Argentina cercherà di dare il miglior addio possibile a Daniel Hourcade, che settimana scorsa (al termine della più che deludente prestazione messa in campo dai suoi contro il Galles) ha rassegnato le dimissioni – che erano, in verità, già nell’aria. La Scozia, invece, vorrà chiudere al meglio la sua estate per non peggiorare la posizione nel ranking World Rugby, dopo la sconfitta rimediata a Houston contro gli Stati Uniti – diventando la prima Tier 1 battuta dagli americani in novantaquattro anni (ultima vittoria delle Eagles contro la Francia era arrivata durante i giochi olimpici del 1924).

Hourcade lancia dal primo minuto Bautista Ezcurra, con il Pumitas che diventa il giocatore numero 856 a vestire la maglia della prima squadra, mentre Townsend schiera Fraser Brown open-side flanker, scelta dettata da necessità e dalla voglia di provare nuove soluzioni (Brown, solitamente tallonatore, ha ricoperto quel ruolo finora solo due volte nella sua lunga carriera con la Nazionale).

Partenza col botto per la Scozia, che va in meta alla prima occasione con George Horne (prima marcatura per il mediano di mischia dei Warriors con la maglia della Nazionale maggiore) a chiudere un’azione in velocità dopo aver ricevuto il passaggio finale da Adam Hastings (ottimo break dell’apertura che trova un buco nella disattenta difesa avversaria prima di servire il compagno). Peter Horne trasforma e dopo due minuti il risultato è 0-7, con i Pumas che sembrano non essersi ripresi dai fantasmi delle ultime uscite.

L’Argentina ha vinto solo due delle ultime diciassette gare, una serie negativa che ha portato la UAR alla decisione di cambiare la guida tecnica (il presidente della federazione, Marcelo Rodríguez, aveva infatti dichiarato dopo le dimissioni di Hourcade che si stava già cercando un sostituto – e potrebbe essere Mario Ledesma) e anche stasera è partita decisamente male.

All’ottavo minuto la Scozia è ancora oltre la linea; tutto troppo facile per i Dark Blues, con Grigg che trova il break giusto e avanza nei 22m avversari prima di servire Blair Kinghorn che va in tuffo a marcare la seconda meta. Horne trasforma per lo 0-14, mettendo una serissima ipoteca sulla partita dopo poco meno di dieci minuti di gioco.

Quando McInally, con una piroetta, si infila nell’ennesimo buco difensivo lasciato scoperto al breakdown e va a marcare la terza meta (trasformata ancora da Peter Horne) per lo 0-21, la reazione di Hourcade nel box tecnico (risata ironica) dice più di mille parole. Al 17′ Sanchez trova i primi tre punti del match dalla piazzola (punizione vinta in chiusa) e a Resistencia inizia a piovere abbondantemente, quando Creevy sbaglia il lancio in touche offrendo alla Scozia la miglior piattaforma possibile per la quarta meta che arriva con Bradbury dopo qualche fase.

Horne trasforma e al 31′ fa 5/5 dalla piazzola, portando il risultato sul 3-31 e chiudendo de facto la partita. La Scozia, però, non si ferma e chiude il primo tempo come lo aveva aperto, ovvero con una meta di George Horne che va in tuffo all’angolo destro d’attacco raccogliendo un passaggio “volante” di Hastings. Peter Horne manca il primo calcio della sua partita e le squadre vanno a riposo sul 3-36. La prestazione “cinica” della Scozia fa da contraltare a quella imbarazzante dei padroni di casa, incapaci di abbozzare una minima reazione dopo la prima meta subita.

Nella ripresa l’Argentina trova la sua prima meta al 50′ con Lozana (trasformata da Sanchez) ma la Scozia sembra aver imparato la lezione subita settimana scorsa (avanti 21-6 e andati a riposo sul 24-13, i Dark Blues sono poi stati sconfitti 29-30) e si riporta subito nei 5m avversari, trovando la sesta meta con Fife. L’azione veloce ben eseguita, con l’ovale uscito dalla scrum che passa dalle mani di Hastings e Horne, che serve al largo l’ala di Edinburgh, mette a nudo, per l’ennesima volta stasera, la pessima prestazione difensiva dei Pumas.

Horne non trasforma e poco dopo l’Argentina va in meta con Santiago Gonzalez Iglesias, bravo ad andare di prepotenza oltre il muro scozzese. Sanchez spedisce l’ovale sul palo e le squadre entrano nell’ultimo quarto sul 15-44 perchè Horne calcia tra i pali una punizione ottenuta dentro i 22m avversari.

Negli ultimi minuti l’Argentina prova a rendere un pò meno pesante il passivo, mentre la Scozia si limita a far passare il più velocemente possibile i minuti sul cronometro, evitando anche di rimediare infortuni che complicherebbero la pre-season dei club.

Non succede più nulla di rilevante, la Scozia spreca l’ultimo possesso concedendo una punizione ai Pumas (irregolarità in touche) che al minuto 80+2 viene calciata sugli spalti da Sanchez che sceglie la penal’touche. L’Argentina mantiene il possesso sulla metà campo e avanza poco oltre i dieci metri scozzesi prima di concedere, a sua volta, una punizione. Hogg la batte veloce e spedisce l’ovale fuori, decretando la fine del match. Finisce 15-44.

La Scozia chiude il tour delle Americhe con due vittorie e con una grande prestazione, per l’Argentina sedicesima sconfitta nelle ultime diciotto uscite, il modo peggiore per chiudere la gestione-Hourcade che ha visto i Pumas arrivare al quarto posto nella RWC2015.

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Orlando, 12 Bautista Ezcurra, 11 Sebastian Cancelliere, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Leonardo Senatore, 7 Tomas Lezana, 6 Pablo Matera, 5 Matias Alemanno, 4 Guido Petti, 3 Nahuel Tetaz Chaparro, 2 Agustin Creevy (C), 1 Javier Diaz
a disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Santiago Medrano, 19 Marcos Kremer, 20 Tomas Lavanini, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Juan Cruz Mallia

Marcatori Argentina
Mete: Lezana (50′), Gonzalez Iglesias (56′)
Trasformazioni: Sanchez (51′)
Punizioni: Sanchez (17′)

Scotland: 15 Stuart Hogg, 14 Dougie Fife, 13 Nick Grigg, 12 Pete Horne, 11 Blair Kinghorn, 10 Adam Hastings, 9 George Horne, 8 David Denton, 7 Fraser Brown, 6 Magnus Bradbury, 5 Grant Gilchrist, 4 Tim Swinson, 3 Simon Berghan, 2 Stuart McInally (C), 1 Allan Dell
a disposizione: 16 George Turner, 17 Jamie Bhatti, 18 Zander Fagerson, 19 Ben Toolis, 20 Jamie Ritchie, 21 Sam Hidalgo-Clyne, 22 James Lang, 23 Chris Harris

Marcatori Scozia
Mete: G.Horne (1′, 38′), Grigg (8′), McInally (13′), Bradbury (20′), Fife (54′)
Trasformazioni: P.Horne (2′, 9′, 14′, 21′)
Punizioni: P.Horne (31′, 61′)

Matteo Mangiarotti

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