Piccolo manuale per i Mondiali Under 20

A sette giorni dall’inizio del World Rugby U20 Championship uno sguardo ai luoghi e alle stelle della rassegna iridata giovanile

sei nazioni under 20

ph. Reuters

Mercoledì 30 maggio alle 18:30 verrà dato contemporaneamente, su tre campi diversi, il calcio d’inizio all’annuale World Rugby Under 20 Championship, la rassegna mondiale per le dodici migliori compagini giovanili della palla ovale.

A Perpignan il Sudafrica affronterà la Georgia, in un match che i pronostici della vigilia vedono ben poco equilibrato. A Narbonne l’Inghilterra affronterà l’Argentina, mentre l’Italia farà il suo debutto in una partita subito delicata contro la Scozia a Bezièrs.

Lo scorso anno fu la Nuova Zelanda a monopolizzare il torneo, chiudendo la finale con un impressionante 64 a 17 nei confronti di una malcapitata Inghilterra che aveva peraltro fin lì meritato di arrivare in finale battendo l’agguerrita concorrenza delle altre squadre dell’emisfero australe.

I risultati, però, a livello giovanile tendono ad essere assai mutevoli da un anno all’altro, e in questo torneo la concorrenza per aggiudicarsi la coppa è più agguerrita che mai, mentre sugli spalti e nelle strade delle città si affettano formaggi piccanti e si stappano bottiglie di rosé.

Dolce Sud-Ovest

Dal tepore primaverile di Tbilisi, ospite dell’edizione scorsa, quest’anno il mondiale giovanile si è spostato in Francia, al sole della costa sudoccidentale del paese. Il torneo giostra tra tre città della regione dell’Occitania come Perpignan, Beziers e Narbonne dove il rugby è storicamente di casa, parte integrante della cultura locale.

Le tre città condividono un destino ovale da nobili decadute. L’USAP di Perpignan è riuscita a ritornare quest’anno in Top 14 dopo la storica retrocessione in ProD2 del 2014, avvenuta in seguito a 103 anni di presenza continuativa nella massima divisione francese. Dalle maglie sang-et-or sono passati alcuni dei migliori giocatori di questa generazione, come Guilhem Guirado, e della scorsa, come ad esempio David Marty. Tommaso Allan è cresciuto nella squadra catalana e anche Tommaso Benvenuti ha trascorso due stagioni all’USAP.

La storia del Racing Club de Narbonne è simile, essendo sceso in ProD2 nel 2007, dopo un secolo esatto di presenza nella massima serie. Quest’anno la squadra è retrocessa in Federale 1, dopo un’annata travagliata fatta di sconfitte, esoneri, trasferimenti insoddisfacenti. Eppure da Narbonne sono passati tanti nomi gloriosi del rugby che fu, come Jo Maso, Olivier Merle, Walter Spanghero, e anche gli Azzurri Massimo Giovanelli, Christian Stoica e Marco Bortolami.

Beziers è altrettanto ricca di passato ovale: sono 11 i titoli di campione di Francia, terzo club per numero di campionati vinti, tutti riportati dal club della città fra il 1961 e il 1984, con ben 15 finali disputate in 23 anni. Dall’inizio dell’epoca professionistica, però, Beziers non fa più parte dell’élite del rugby francese, e attualmente la squadra milita in ProD2, dove ha ottenuto un importante quinto posto prima di doversi arrendere a Mont-de-Marsan nei barrage per la promozione.

Sarà lo Stade de la Mediterranée di Beziers, da oltre 18mila posti, ad ospitare la giornata conclusiva del torneo, quella delle finali, il prossimo 17 giugno. La fase a gironi vedrà invece le diverse squadre alternarsi fra il succitato stadio di Beziers, L’Aime-Giral di Perpignan e il Parc des Sports e de l’Amitié di Narbonne.

I gironi e le squadre

Come ogni anno, le dodici squadre partecipanti sono raggruppate in tre gironi da quattro partecipanti ciascuno. Al termine delle tre giornate iniziali, che si chiuderanno il prossimo 7 giugno, le tre capolista e la migliore seconda accedono alle semifinali per aggiudicarsi la finalissima del torneo. Allo stesso modo le tre quarte classificate nei giorni e la peggiore terza si daranno battaglia per non arrivare all’ultimo posto e retrocedere, lasciando spazio alla prima classificata del Junior Rugby Trophy. Le due peggiori seconde e le due migliori terze si sfideranno invece per aggiudicarsi i posti dal quinto al nono.

Tutti e tre i gironi sono piuttosto incerti. Nella Pool A la Nuova Zelanda è la favorita per il primo posto, ma sarà insidiata dall’Australia, mentre Galles e Giappone sembrano essere un gradino inferiori. L’Australia dovrà fare a meno di Harry Hockings e Jordan Petaia, ritenuti utili alla causa dei Reds nel Super Rugby. La Nuova Zelanda non avrà invece Will Jordan per infortunio, ma potrà contare sul ritorno dei due vincitori del titolo dello scorso anno Tom Christie, capitano, e Caleb Clarke.

La Pool B è quella dove troviamo gli Azzurri, che dovranno vedersela contro la Scozia, contro cui ha dimostrato di poter vincere nel corso del Sei Nazioni di categoria, e l’Argentina, considerano invece l’Inghilterra fuori portata. Gli inglesi avranno dalla loro tutto il talento di Marcus Smith, che ha disputato quest’anno la Premiership da titolare nella cabina di regia degli Harlequins. Da sottolineare anche i nomi di Ben Curry dei Sale Sharks e di Gabriel Ibitoye, ala anch’egli degli arlecchini con precedente esperienza da protagonista ai Mondiali under 20. Gli Azzurri da par loro cercheranno di eguagliare quantomeno lo storico risultato dello scorso anno, con una squadra che in termini di esperienza ha pochi precedenti nel passato recente della nostra nazionale giovanile, sia per l’esperienza dello scorso anno dei tanti classe 1998 sia per la militanza in Eccellenza di tanti giovani in questa stagione.

Infine, la Pool C si pronostica ancor più equilibrata: il Sudafrica dovrebbe essere la squadra più attrezzata, ma i padroni di casa della Francia, reduci dalla vittoria del Sei Nazioni under 20, vorranno far valere il fattore campo. A fare da terzo incomodo un’Irlanda che però in febbraio non ha mostrato il suo miglior rugby. Sembra destinata all’ultimo posto, ma mai darla per morta, la Georgia di Gela Aprasidze. Il talentuoso mediano di mischia è stato risparmiato dalla convocazione con la nazionale maggiore perché evidentemente la federazione georgiana reputa di grande importanza mantenersi nella massima divisione giovanile.

In un torneo dove un singolo risultato fa la differenza fra ritrovarsi nella parte alta o in quella bassa della classifica, la concentrazione e i singoli episodi saranno di importanza capitale. La vittoria è un affare che riguarderà verosimilmente Nuova Zelanda, Inghilterra, Sudafrica e Francia, mentre per la retrocessione sono candidate principali Giappone e Georgia, anche se pure l’Argentina potrebbe rischiare. Fra una settimana ne sapremo certamente di più.

Lorenzo Calamai

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