Test Match: L’Inghilterra dilaga in casa contro l’Australia. Finisce 30-6

Il match rimane in bilico per 70′, poi la squadra di Eddie Jones firma tre mete decisive

Ph. REUTERS/Hannah McKay

La partita inizia subito con l’Inghilterra che trova i primi tre punti, dopo soltanto sei minuti, grazie al piede di Farrell. Sotto la pioggia torrenziale di Twickenham però, il match non è spumeggiante come ci si attende. Le fasi statiche diventano protagoniste del match mentre le contendenti faticano a trovare occasioni per marcare. Poco dopo il quarto d’ora Itoje rileva Hunderill, che deve uscire per una concussion. Superata la mezz’ora, poi, ecco il colpo di scena della prima frazione: Hooper infatti viene pescato a commettere l’ennesimo fallo australiano del primo tempo e viene ammonito. Dalla punizione che ne scaturisce Farrell firma il 6-0, ma non è finita qui. Ad un minuto dal riposo anche Kurtley Beale si vede sventolare un giallo in faccia dal direttore di gara per un “in avanti” giudicato volontario; in una potenziale azione da meta.

 

 

Il secondo tempo vede quindi i Wallabies ricominciare in quattordici. Gli uomini di Cheika però non si spaventano, anzi. Al quarantottesimo è Hodge ad accorciare le distanze con un piazzato in zona centrale nei pressi della linea di centrocampo e, una volta tornati in parità numerica, gli ospiti provano addirittura ad imporre il proprio ritmo. Il match si accende all’improvviso.
Kerevi riceve un ovale nei propri ventidue e semina metà della difesa inglese servendo Kuridrani, il quale commette un errore di handling sul più bello. La palla viene recuperata da Youngs che serve Ford. Il numero 10 nel tentativo di liberare direziona l’ovale profondamente verso l’out australiano pescando Kurtley Beale indeciso sul da farsi. L’estremo ospite perde tempo battezzando la palla fuori, quest’ultima però con un rimbalzo strano rimane in campo per questione di millimetri: l’errore è fatto. Elliot Daly, proveniente dai suoi ventidue, fiuta l’occasione rubando il tempo al suo diretto avversario e dopo un controllo di piede accomoda l’ovale in meta. Il TMO giudica regolare l’azione. Farrell converte per il 13-3.
Superata l’ora di gioco Foley trasforma tre punti accorciando le distanze per i suoi sul 13-6, mentre gli allenatori pescano dalle panchine per una serie di avvicendamenti che modifica le formazioni iniziali. I Wallabies, a distanza di break, ci credono e tornano nuovamente a far la voce grossa.
A poco meno di seicento secondi dalla fine, la compagine dell’Emisfero Sud prova a pareggiare. Koroibete sfrutta un break profondo per arrivare sotto ai pali, ma sul più bello viene placcato in qualche modo da un coriaceo Robshaw. L’arbitro consulta il TMO ancora una volta e decreta il “No Try” dopo aver sentenziato che sulla corsa dell’ala lo screening di Moore, che stava sostenendo il suo trequarti, sia stata di impedimento allo stesso Robshaw per completare perfettamente l’azione difensiva.
I Wallabies subiscono il contraccolpo. Sugli sviluppi di un raggruppamento sui dieci metri offensivi Danny Care disegna un calcetto dal box che va a pescare un angolo sguarnito della difesa rivale. Joseph si fionda nella falla australiana e recupera l’ovale a pochi metri dalla linea di meta. Il centro riesce a rotolarsi, sfruttando anche il terreno bagnato, per arrivare oltre. E’ la meta del 20-6 al 72′.

 

 

Il match di fatto si chiude qui. Nel finale però la squadra di Eddie Jones non smette di giocare, anzi. Infligge una punizione severa ai rivali andando in meta due volte grazie all’ispirazione di Danny Care, che prima lancia con un grabber le gambe di Jonny May e poi si mette in proprio bruciando tutta la difesa ospite a tempo scaduto fissando il punteggio sul definitivo 30-6.

 

 

 

 

Inghilterra: 15 Anthony Watson, 14 Jonny May, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Nathan Hughes, 7 Sam Underhill, 6 Chris Robshaw, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley (c), 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Joe Marler, 18 Harry Williams, 19 Maro Itoje, 20 Sam Simmonds, 21 Danny Care, 22 Henry Slade, 23 Semesa Rokoduguni

Marcatori Inghilterra
Mete: Elliot Daly (54), Jonathan Joseph (72), Jonny May (79), Danny Care (80)
Conversioni: Owen Farrell (56, 73)
Punizioni: Owen Farrell (6, 33)

 

Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Marika Koroibete, 13 Tevita Kuridrani, 12 Samu Kerevi, 11 Reece Hodge, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Sean McMahon, 7 Michael Hooper (c), 6 Ned Hanigan, 5 Blake Enever, 4 Rob Simmons, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Stephen Moore, 17 Tom Robertson, 18 Allan Alaalatoa, 19 Matt Philip, 20 Ben McCalman, 21 Lopeti Timani, 22 Nick Phipps, 23 Karmichael Huntù

Marcatori Australia
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Reece Hodge (48), Bernard Foley (63)

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