Test Match: Italia imprecisa, l’Argentina è più cinica. A Firenze gli Azzurri cedono 15-31

Partita punto a punto per settanta minuti, poi una meta Pumas taglia le gambe alla squadra di Conor O’Shea

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

FIRENZE – Cominciano male gli Azzurri: Hayward commette in avanti su una presa alta, da mischia Orlando prende l’esterno a Boni che non è ben posizionato e crea il break portando l’azione dentro i 22 azzurri. I Pumas allargano poi per Boffelli,  fermato proprio da Hayward in extremis. Gli Azzurri riescono a recuperare il pallone e a liberare con Violi; da touche ci riprovano i Pumas, ma un’ostruzione vanifica tutto.

Dopo aver sventato il pericolo, l’Italia si rende subito pericolosa con un’impressionante carica da prima fase di Castello, imperioso nel rompere la linea e far avanzare i suoi (tanto che Sanchez deve anche uscire per concussione). Azzurri che però non riescono ad alimentare la manovra, i Pumas ritornano a spingere e guadagnano una punizione trasformata da Hernandez, ma Canna pareggia subito i conti dopo un bel grillotalpa di Castello.

I Pumas hanno più possesso, ma sono indisciplinati e consentono all’Italia di presentarsi con una penaltouche al 19′, sciupata da un in avanti di Sarto su brutto passaggio di Violi. È il pack azzurro a salire in cattedra sulla mischia successiva: punizione guadagnata e 6-3 di Canna. Al 27′ la frenesia e la caparbietà argentina pagano i dividendi: gli Azzurri difendono bene per diverse fasi, ma alla fine è Cancelliere a battere due placcaggi portati male da Hawyard e Sarto e a marcare la meta (con Sanchez che sbaglia incredibilmente la conversione).

La risposta dell’Italia è affidata a due offload di Steyn e Ferrari all’interno dei 22 Pumas, ma senza che l’azione porti alcunchè per i padroni di casa. Come prima, però, la mischia azzurra domina l’ingaggio e si prende il fallo; Canna fa centro da posizione angolata e riporta in vantaggio i suoi. Gli Azzurri dominano nelle fasi statiche ma non gestiscono al meglio i possessi a propria disposizione, faticando soprattutto nel pulire il breakdown e nel dare sostegno, perdendo oltretutto un po’ di lucidità dopo alcune fasi. Alla fine del primo tempo Italia comunque in vantaggio per 9-8, perché i Pumas sono disordinati e deficitari nella conquista, anche se pericolosi nel momento in cui accelerano.

 

 

Pumas che iniziano sul piede avanzante la ripresa, costringendo al fallo gli Azzurri: Sanchez dalla piazzola fa 11-9. Canna risponde subito per le rime, sfruttando un contrattacco azzurro che aveva portato l’azione dentro i 22. Sul calcio di rinvio Sarto commette in avanti nei 22 azzurri, ma Landajo introduce in maniera palesemente storta beccandosi un calcio libero. Partita con tanti capovolgimenti di fronte, molto spezzettata per via dei diversi errori da una parte e dall’altra; al 55′ Sanchez centra i pali per il 12-14. Tre minuti dopo Italia pericolosa con una combinazione nello stretto Castello-Violi; è proprio il mediano di mischia a riportare in avanti gli Azzurri con un drop, forte del vantaggio dopo fallo argentino.

Il botta e risposta sui piazzati continua poco dopo con Sanchez (15-17), l’Italia avvia una bella rolling maul poco fuori dai 22 argentini ma un tenuto a terra ribalta il fronte. Dentro ai 22 azzurri l’Italia difende bene sulle cariche ripetute degli opsiti, ma la linea lascia un buco vicino al raggruppamento sfruttato da Kremer per la meta del 15-24. Gli Azzurri non cedono fisicamente, ma sono i Pumas ad aver preso fiducia e a gestire meglio il possesso, liberati dal peso di una partita giocata a punto a punto. E al 77′ Tuculet bagna il suo 50esimo cap marcando alla bandierina la marcatura del 15-31. Finisce con una sconfitta per gli Azzurri a Firenze.

 

Le dichiarazioni di Conor O’Shea, Sergio Parisse e Tommaso Castello a fine gara

 

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Leonardo Sarto, 13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Abraham Steyn, 6 Francesco Minto, 5 Dean Budd, 4 Marco Fuser, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Federico Zani, 18 Dario Chistolini, 19 Federico Ruzza, 20 Giovanni Licata, 21 Tito Tebaldi, 22 Ian McKinley, 23 Matteo Minozzi

Marcatori Italia

Mete:
Conversioni:
Punizioni: Canna (13, 20, 33, 49)
Drop: Violi (57)

 

Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Sebastian Cancelliere, 13 Matias Orlando, 12 Santiago Gonzalez Iglesias, 11 Emiliano Boffelli, 10 Nicolas Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Juan Manuel Leguizamon, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Nahuel Tetaz Chaparro, 2 Agustin Creevy (c), 1 Santiago Garcia Botta
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Lucas Noguera, 18 Enrique Pieretto, 19 Guido Petti, 20 Banjamin Macome, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Juan Martin Hernandez, 23 Matias Moroni

Marcatori Argentina

Mete: Cancelliere (27), Kremer (69), Tuculet (77)
Conversioni: Sanchez (69, 77)
Punizioni: Hernandez (12), Sanchez (43, 52)

 

Daniele Pansardi

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