Benetton Treviso, la certezza si chiama Marco Lazzaroni

ph. Ottavia Da Re

Uno dei punti fermi del Benetton Treviso degli ultimi due anni è senz’altro Marco Lazzaroni. Il 22enne seconda/terza linea friulano sta diventando una colonna portante del pack biancoverde, sia per la qualità delle sue prestazioni che per la continuità offerta nel lungo periodo ad una squadra sempre alle prese con gravi problemi di infermeria. Basti pensare che delle ultime quarantadue partite giocate dal Benetton, Lazzaroni ne ha saltate soltanto due, entrambe nell’ultima stagione; una statistica che non può non farne una pietra angolare del gioco di Crowley: “Mi sento un giocatore entrato nei meccanismi della squadra – ha dichiarato in un’intervista rilasciata a La Tribuna di Treviso – conosco un po’ tutte le giocate e anche per questo sono utilizzato in più ruoli, pure nella stessa partita”.

Vista la provenienza (Udine), il ruolo e lo stile in campo, Lazzaroni viene spesso paragonato a Alessandro Zanni (“Sono lusingato e felice di essere paragonato ad Alessandro, persona che stimo tantissimo. È facile prenderlo come modello di atleta”), anche se l’ex Mogliano indica anche un altro compagno di squadra come fonte d’ispirazione: “In attacco vorrei avere altre capacità, ad esempio vorrei essere il Barbini della situazione, giocatore con una visione di gioco e degli angoli di corsa che pochi in Italia possiedono”.

Sulla partita di stasera contro Edimburgo in PRO 14, invece, Lazzaroni è sicuro che l’ultimo quarto d’ora contro l’Ulster “ci darà ancor più confidenza, anche perché ritengo che nel complesso sia stata una partita positiva. Dovremo ripartire da quanto fatto contro i nordirlandesi: la parola d’ordine è ‘consistenza’, se saremo consistenti ed efficaci nel gesto, i risultati non tarderanno ad arrivare”.