Test Match: le Fiji si regalano un giugno indimenticabile

Finisce 27-22, dopo l’Italia a Suva cade anche la Scozia. Nakarawa ispiratore di un successo storico

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

La Scozia scende in campo all’ANZ Stadium di Suva con l’obiettivo di chiudere il tour estivo con tre successi, mentre le Fiji fanno le prove generali in vista delle ormai imminenti gare di qualificazione contro Tonga e Samoa per la prossima RWC2019.

Nei primi minuti Qera e compagni rendono, con la loro aggressività a tutto campo, la vita degli scozzesi particolarmente difficile; i figiani commettono qualche fallo ma fanno la voce grossa nei punti d’incontro, portando una pressione costante che la Scozia soffre, non riuscendo però a rendersi pericolosi in attacco per errori di handling. I ragazzi di coach Townsend, invece, provano ad uscire da ogni situazione ovale alla mano ma non riescono a pungere in fase offensiva e subiscono la fisicità degli avversari.

Al 14′ le Fiji restano in inferiorità quando Cavubati finisce nel sin-bin per un placcaggio di Gray in volo in touche – poco prima Gauzere aveva richiamato Tuisova per la stessa offesa su Hoyland; la Scozia entra finalmente nei 22m avversari ma non riesce a concretizzare la pressione per un in-avanti dopo qualche fase e un’altra punizione conquistata per fuorigioco. Al 24′ Strauss si prende il cartellino giallo per placcaggio pericoloso sull’ex compagno di squadra, Leone Nakarawa; Volavola, che settimana scorsa aveva punito l’Italia, manca i pali da lunga distanza ma è preciso poco dopo, portando avanti i suoi (3-0) al 26′.

 

Tre minuti dopo le Fiji restano in 14 per la seconda volta in meno di mezz’ora – giallo a Ravai – e Ross Ford può festeggiare il record di presenze con la maglia della Scozia (110 caps, superata una leggenda come Chris Paterson fermo a 109) chiudendo la rolling maul nata dalla punizione. Jackson trasforma e i Dark Blues passano in vantaggio (3-7) al 31′.

Le Fiji, però, non mollano. Volavola accorcia le distanze dalla piazzola al 37′ prima di ispirare la meta di Yato con un perfetto cross-kick su Osborne, che rompe facilmente il placcaggio di Jackson prima di servire il compagno al suo interno. Volavola manca il suo secondo calcio, spedendo la trasformazione a lato, ma le Fiji vanno a riposo meritatamente in vantaggio (11-7).

 

Toony inserisce Tonks al posto di Duncan Taylor e va estremo, con Jackson che si sposta primo centro, ma almeno in avvio di ripresa la Scozia continua a faticare, subendo forse più del previsto l’intraprendenza avversaria – al 44′ i Dark Blues si salvano ad un palmo dalla linea di meta su un’avanzata dei figiani, che poco dopo allungano con il piede di Volavola (14-7).

La Scozia adesso comincia a giocare e al 51′ trova la meta del pareggio con Ruaridh Jackson, bravo ad approfittare di una disattenzione figiana al breakdown recuperando l’ovale sui 5m e andando oltre la linea, prima di trasformare la marcatura (14-14).

 

Le due squadre entrano nell’ultimo quarto sul 17-17 perchè Volavola, al 53′, e Jackson al 57′ si alternano dalla piazzola; al 59′, però, è un’altra ‘magia’ di Nakarawa ad ispirare la seconda meta dei Flying Fijians. L’ex seconda linea dei Glasgow Warriors batte tre avversari (i troppi i placcaggi mancati dalla Scozia sono stati una delle chiavi del match) creando il varco giusto prima di servire Seniloli al suo interno. Volavola trasforma e le Fiji vanno sul 24-17.

La Scozia ha poco più di un quarto d’ora per raddrizzare una gara nata male e sviluppatasi peggio, ma Barclay e compagni non danno segnali incoraggianti; sono infatti ancora le Fiji a farsi pericolose, trovando la punizione che al 66′ Volavola calcia tra i pali. Per la prima volta i figiani portano il loro vantaggio oltre il break (27-17) e adesso alla Scozia serve un’impresa che non sembra, però, in grado di compiere per quanto mostrato finora.

I Dark Blues portano pressione sugli avversari e trovano la meta della speranza con Fraser Brown (75′) che finalizza una rolling maul; Jackson sbaglia la trasformazione e la Scozia resta a cinque punti di distacco (27-22) a cinque minuti dalla fine del match.

Il neo-entrato Benito Masilevu semina il panico ma la Scozia ha l’ultimo possesso partendo da una scrum sui propri 10m. Visser avanza ma la difesa figiana lo porta oltre la linea laterale; non c’è più tempo per la rimessa, le Fiji possono festeggiare il secondo successo di un giugno indimenticabile.

 

 

Fiji: 15 Kini Murimurivalu, 14 Josua Tuisova, 13 Albert Vulivuli, 12 Jale Vatubua, 11 Patrick Osborne, 10 Ben Volavola, 9 Serupepeli Vularika, 8 Akapusi Qera (c), 7 Peceli Yato, 6 Dominiko Waqaniburotu, 5 Leone Nakarawa, 4 Tevita Cavubati, 3 Kalivati Tawake, 2 Sunia Koto, 1 Peni Ravai
A disposizione: 16 Tuapati Talemaitoga, 17 Joeli Veitayaki, 18 Mosese Ducivaki, 19 Sikeli Nabou, 20 Naulia Dawai, 21 Henry Seniloli, 22 John Stewart, 23 Benito Masilevu

Marcatori Fiji
Mete: Yato (39′), Seniloli (59′)
Conversioni: Volavola (59′)
Punizioni: Volavola (26′, 37′, 48′, 53′, 66′)
Drop:

 

Scozia: 15 Ruaridh Jackson, 14 Damien Hoyland, 13 Nick Grigg, 12 Duncan Taylor, 11 Tim Visser, 10 Peter Horne, 9 Henry Pyrgos, 1 Alex Allan, 2 Ross Ford, 3 Willem Nel, 4 Tim Swinson, 5 Jonny Gray, 6 John Barclay (c), 7 John Hardie, 8 Josh Strauss
A disposizione: 16 Fraser Brown, 17 Gordon Reid, 18 Zander Fagerson, 19 Ben Toolis, 20 Hamish Watson, 21 Ryan Wilson, 22 Ali Price, 23 Greig Tonks

Marcatori Scozia
Mete: Ford (31′), Jackson (51′), Brown (75′)
Conversioni: Jackson (31′, 51′)
Punizioni: Jackson (61′)
Drop:

 

di Matteo Mangiarotti

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