Rugby World Cup 2019: le reazioni al sorteggio dei Mondiali

Conor O’Shea: obiettivo arrivare ai Mondiali al nostro meglio

Rugby World Cup 2019

ph. World Rugby via Getty Images

Dopo il sorteggio della fase a gironi della Rugby World Cup 2019, sono arrivate le prime reazioni dai tecnici delle nazionali inserite nei vari gironi. Eccole.

 

GIRONE 1: Irlanda, Scozia, Giappone, Europa 1, Vincente Playoff

Joe Schmidt (Irlanda): “Penso che la squadra giapponese sia migliorata tantissimo in breve tempo e nel giro di due tre anni sarà poco sotto i nostri livelli. Il mese di giugno diventerà molto interessante e duro per noi allo stesso tempo, perchè dovremo incontrarli. Ho molto rispetto di Jamie Joseph: ha portato energia al gruppo nipponico e credo che la loro arma più grande sia proprio quella del collettivo. Quanto alla Scozia invece,  posso dire soltanto che abbiamo perso recentemente ma che vogliamo rifarci contro di loro. Nel complesso penso che questo sarà un girone interessante che catturerà molte attenzioni per via della presenza della squadra di casa”.

 

Gregor Towsend (Scozia): “Sono eccitato. Da oggi la fase di avvicinamento alla Coppa del Mondo entra nel vivo. Penso che quello del 2019 sarà un altro grande torneo. Andare in una nuova location, come quella giapponese, darà ulteriore valore al gioco. Se invece mi chiedete di commentare gli aspetti di gioco non posso che parlare dell’Irlanda come una delle più competitive nazionali degli ultimi due o tre anni. Hanno qualità e consistenza, come abbiamo potuto vedere con i loro club anche nel Pro12.
Il Giappone è temibile: oltre che ad essere la squadra di casa, ha già dimostrato nel 2015 di essere capace di imprese straordinarie come fatto contro il Sudafrica. E’ un girone pericoloso, dove giocare contro la nazione ospitante aumenta il grado della sfida da porci per arrivare ai quarti di finale. Questa deve essere una grande motivazione per noi.

 

Jamie Joseph (Giappone): “Qualsiasi girone in cui saremmo stati inseriti sarebbe stata per noi una grande sfida. Ma ora è tempo di concentrarci e iniziare a pianificare l’attività in vista dell’evento. Abbiamo avuto anche un po’ di fortuna perché a giugno giocheremo contro l’Irlanda nei test match e faremo capire ai giocatori il grado di difficoltà che ci attende, soprattutto poiché né la squadra di Schmidt né la Scozia è stata mai battuta da una selezione giapponese. Abbiamo due anni per mettere a punto tutto, non vogliamo lasciarci scappare questa chance”.

 

 

GIRONE 2: Nuova Zelanda, Sudafrica, Italia, Africa 1, Vincente ripescaggio

Steve Hansen (Nuova Zelanda): “Non pensiamo sia un girone facile, anzi. Conosciamo bene il Sudafrica e la loro forza e anche l’Italia credo che possa migliorare il suo livello nei prossimi anni. Attendiamo poi di conoscere le altre due avversarie. Certamente il Girone C, quello con Francia, Inghilterra e Argentina, sembra essere il più equilibrato e duro”.

 

Allister Coetzee (Sudafrica): “Onestamente il sorteggio per me non è un problema: come dico sempre, per vincere devi battere tutte le migliori. Adesso è il momento di prepararsi e iniziare a concentrarsi per il cammino iridato. Sappiamo che per arrivare agli scontri ad eliminazione diretta avremo bisogno di tre vittorie che però non saranno il frutto degli ultimi mesi di lavoro nel 2019, ma andranno ricercate già dai prossimi test match di giugno”.

 

Conor O’Shea (Italia): “Si può riflettere e parlare all’infinito dell’esito di un sorteggio per il Mondiale. Con le modifiche che stiamo apportando nel sistema rugbistico italiano, l’obiettivo è arrivare ai Mondiali 2019 al nostro meglio e rendere orgogliose tutte le componenti del nostro sistema. Vedremo quale sarà il risultato. Lo sport sa regalare grandi momenti e vogliamo che per noi il 2019 sia uno di questi”.

 

 

GIRONE 3: Inghilterra, Francia, Argentina, America 1, Oceania 2

Eddie Jones (Inghilterra): “Tutti dicono che è un gruppo difficile, ma io penso sia un buon gruppo. Per vincere la Coppa del Mondo devi vincere sette partite e avversari così non possono che stimolarti a farlo. Andremo in Giappone per vincere il trofeo, questa è la nostra ambizione. Francia e Argentina sono due squadre pericolose: la prima è migliorata tantissimo negli ultimi due anni e l’ha fatto vedere nel Sei Nazioni, i Pumas invece sono ormai una realtà consolidata del rugby mondiale”.

 

Guy Noves: “Inghilterra e Nuova Zelanda erano gli spauracchi che tutti volevano evitare, ma tant’è. Il sorteggio ha voluto così. Sulla carta la pool è molto equilibrata e la partita contro l’Argentina, rivale con cui competiamo da anni, potrebbe essere decisiva. In ogni caso voglio dire che non partiremo sconfitti contro nessun avversario, prima di averlo affrontato; anzi sento che abbiamo tutte le carte in regola per sovvertire i pronostici. Saremo pronti”.

 

Daniel Hourcade (Argentina): “Il gruppo è duro, ma preferisco affrontare due europee piuttosto che un’altra squadra dell’Emisfero Sud. Certo non sarà facile, ma nei prossimi anni avremo la possibilità di prepararci affrontando nei vari test match questi avversari. Vogliamo essere pronti ed arrivare ancora nella fase ad eliminazione diretta. Mancano due anni e mezzo, ma dobbiamo iniziare da ora a prepararci al meglio”.

 

 

GIRONE 4: Australia, Galles, Georgia, Oceania 1, America 2

Michael Cheika (Australia): “Saremmo degli stupidi a pensare che sia un girone comodo. Se facessimo così affogheremmo in un bicchier d’acqua. La World Cup è il torneo più difficile del mondo per la sua preparazione. Oltre al Galles, avremo un avversario in grande crescita come la Georgia e sicuramente una squadra isolana, senza dimenticare Canada o Stati Uniti. Non dobbiamo sottovalutare niente e nessuno preparando tutto nei minimi dettagli”.

 

Warren Gatland (Galles): “Siamo contenti del girone. Dovremo nuovamente affrontare l’Australia, come fu nel 2015, e probabilmente le Fiji. E’ un girone duro e competitivo considerando anche la Georgia, ma era quello che volevo”.

 

Milton Haig (Georgia): “E’ un girone difficile: ci sono Australia, Galles e dovrebbero esserci anche le Fiji. Certo non andremo in Giappone per perdere. Vogliamo fare del nostro meglio e centrare l’obiettivo di un altro terzo posto che ci consenta l’accesso diretto alla World Cup 2023”.

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