Verso Francia-Italia, Brunel spiega le scelte in vista dell’esordio

Una base da allargare e giocatori che faticano all’estero: le parole del tecnico francese

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Una formazione diversa e sperimentale, con quattro esordienti dentro da subito di cui due provenienti dall’Eccellenza, quella che sabato scenderà in campo allo Stade de France. Ecco le parole di Brunel in conferenza stampa.

 

Convocazione giocatori di Eccellenza: abbiamo 13 giocatori che o per infortunio o altri problemi non sono convocabili. Abbiamo alcuni giocatori all’estero che giocano poco nel proprio club e se uno non è titolare per il proprio club è difficile lo sia per la Nazionale. Ciò ci ha spinto ad allargare la base vagliando altre possibilità, cosa che è stata fatta negli stage. Le alternative erano aspettare ancora o metterli alla prova, e per certi ruoli eravamo corti come ad estremo. E’ il contesto che ci ha portato a fare certe scelte. Odiete alle Zebre non giocava e come potevo schierarlo in Nazionale? Impossibile. Senza la prova del campo di ogni settimana non è possibile.

 

Italiani all’estero: c’è una differenza tra la prima generazione che è andata all’estero come Castrogiovanni, Bergamasco, Parisse e Bortolami, che giocavano stabilmente nel club anche con il ruolo di capitano. La seconda onda che è andata all’estero non ha avuto lo stesso risultato, giocavano poco e alcuni sono tornati quest’anno. Le scelte non hanno avuto lo stesso successo.

 

Il rugby che cambia: c’è anche in noi più ambizione in rapporto al gioco e maggiore volontà di creare un gioco diverso, di esprimersi. Penso che siamo su questa strada ma lo è tutto il rugby. Se guardiamo l’ultimo Mondiale la differenza è stata la volontà offensiva delle squadre, anche da parte di formazioni tradizionalmente diverse come per esempio l’Argentina. Abbiamo iniziato questo movimento, siamo su questa strada, anche se i risultati magari non sono stati quelli attesi.

 

Obiettivi: dal torneo mi aspetto un contenuto, un mix di entusiasmo ed esperienza anche dal punto di vista del carattere e del combattimento, dimostrando anche volontà di imporre qualcosa all’avversario, di creare situazioni e di voler essere protagonisti del gioco. E non per cinquanta minuti o per una sola partita, ma per tutto il torneo. Il mio sogno è vedere una squadra capace di mantenere livello ed ambizione per tutto il torneo.

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