Dopo Italia-Romania, Brunel: “Non c’è nulla da festeggiare”

Il ct non è soddisfatto di gara e Mondiale: “La Romania ha avuto più possesso di noi, non era quello che ci aspettavamo”

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Da Exeter arrivano le dichiarazioni a caldo dopo la vittoria degli azzurri sulla Romania per 32 a 22 che significa per la Banda Brunel terzo posto e pass per i Mondiali 2019. Il ct Jacques Brunel è però il primo a non stappare le bottiglie di champagne. Il comunicato FIR:

 

“L’obiettivo, l’ambizione per questa Rugby World Cup, era andare ai quarti di finale. Contro l’Irlanda ed oggi abbiamo dimostrato che sarebbe stato possibile, ma la realtà è che non ci siamo riusciti: non c’è nulla da festeggiare”.

Il CT Jacques Brunel non nasconde l’amarezza, sua e degli Azzurri, dopo la vittoria contro la Romania di questo pomeriggio ad Exeter che ha garantito all’Italia la qualificazione alla prossima rassegna iridata del 2019 in Giappone ma non ha evitato l’eliminazione da Inghilterra 2015.

“La Romania ha avuto molto più possesso di noi, che non siamo andati oltre il 38%. Non era quello che ci aspettavamo, avrei voluto da parte nostra un volume di gioco differente. Abbiamo sofferto un poco nel finale, ma già contro il Canada i rumeni avevano dimostrato di saper chiudere le partite con grande fiducia nel proprio gioco” ha aggiunto Brunel.

“Alla fine, con due vittorie ed una sconfitta contro l’Irlanda in cui abbiamo espresso un buon rugby, siamo arrivati non lontani dall’obiettivo che ci eravamo prefissati e lo abbiamo fatto nonostante i moltissimi infortuni che hanno caratterizzato questa campagna” ha proseguito il CT nel post-partita di Exeter.

“Il rammarico più grande di questa campagna – ha detto il tecnico – rimane la partita contro la Francia, dove non siamo mai stati realmente in partita. Nelle prossime settimane valuteremo come lavorare in vista dei prossimi impegni. Torniamo da questo Mondiale con un bagaglio di esperienza importante acquisito dai più giovani” ha concluso Brunel.

Anche Quintin Geldenhuys, capitano degli Azzurri, ha avuto parole di elogio per i giovani del gruppo alla prima esperienza mondiale: “Non parliamo dei singoli, ma della crescita di una generazione che potrà essere molto importante per questa Nazionale. E’ stato un anno difficile, abbiamo perso alcune partite che avremmo potuto vincere, ma questa squadra è una famiglia e continueremo a lavorare insieme per il futuro dell’Italia”.

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