La metamorfosi di André Esterhuizen in “frentle”

Il capitano degli Sharks ha parlato di come è diventato il giocatore ibrido più influente del 2025

La metamorfosi di André Esterhuizen in “frentle” ph. S.Pessina

André Esterhuizen sta vivendo una trasformazione tattica che potrebbe presto diventare sempre più abituale nel rugby internazionale. Il suo impiego in mischia nei test di novembre è stato uno dei simboli della versatilità ricercata dagli Springboks di Rassie Erasmus.

Da centro potente e abituato a sfidare le difese diritto per diritto (193 cm x  116 kg), il giocatore classe 1994 ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione fino a ricoprire un ruolo ibrido tra trequarti e avanti, ribattezzato informalmente dalla stampa sudafricana “frentle” (una combinazione tra flanker e centre).

L’idea nasce all’interno dello staff tecnico sudafricano, che ha individuato nelle sue caratteristiche fisiche e nella sua adattabilità difensiva la base ideale per sperimentare nuove soluzioni. Esterhuizen ha iniziato ad allenarsi anche da flanker, accettando la sfida senza riserve: prima in contesti sperimentali, poi in match ufficiali, fino a essere impiegato stabilmente come opzione aggiuntiva nel pacchetto.

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Il cambiamento che fa la differenza anche per gli Sharks

La novità è emersa gradualmente nel corso del 2025, prima in allenamento e poi in alcune partite, fino a prendere forma durante la tournée di fine anno. “Quando Erasmus mi ha detto quello che aveva in mente, non sono rimasto completamente sorpreso”, ha raccontato Esterhuizen a Netwerk24. “Ho detto: “Ci provo. Se funziona, bene. Se non funziona, pazienza” “.

Il tutto venne svelato pubblicamente a giugno contro i Barbarians a Città del Capo, quando Esterhuizen si ritrovò improvvisamente a schierarsi ai lati del pacchetto. “Nessuno al di fuori del team ne era a conoscenza”, ha detto. “Non volevamo rivelare troppo perché non sapevamo se avrebbe funzionato”.

Il primo a ipotizzare un suo cambio di ruolo, però, fu Jake White, che, al contrario di Erasmus, non pensò di utilizzare le caratteristiche ibride del giocatore a suo vantaggio, ma nel 2014 propose di cambiare totalmente ruolo a Esterhuizen, che, secondo l’ex coach campione del mondo nel 2007, non era abbastanza bravo per stare sulla linea dei trequarti.

“Non ho detto subito ‘no’ – rivela Esterhuizen – ho giocato come flanker per un paio di partite e non mi è piaciuto. Ho deciso che gli avrei dimostrato che si sbagliava, che avrei usato quella critica come motivazione. All’epoca fu una decisione difficile, ma con il passare degli anni, e soprattutto dopo la vittoria in Premiership con gli Harlequins, sentii che ero stato riabilitato. Fai quello che puoi per la squadra, ma devi anche rimanere fedele a te stesso.”

Dopo un inizio di stagione 2025/26 decisamente difficile, i suoi Sharks hanno iniziato a ingranare, grazie a due vittorie di spessore contro i Saracens e i Bulls. Il ruolo di André Esterhuizen, capitano, centurione e leader della squadra, è stato centrale e lo stesso ex giocatore degli Harlequins punta ad un 2026 da protagonista.

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