Dal Sudafrica: “Lasciare il Super Rugby è stata una benedizione”

Dominio Springboks e non solo: il CEO di SA Rugby Rian Oberholzer spiega anche la crescita delle nazionali U20 e femminile

Lo staff di Erasmus: "Gli irlandesi? Dei viziatelli...ora sono nel panico"

Dal Sudafrica: “Lasciare il Super Rugby è stata una benedizione”

Anche il 2025 è stato un anno eccezionale per il Sudafrica: gli Springboks di Rassie Erasmus hanno conquistato anche questa edizione del Rugby Championship, hanno vinto in tutti i test match della finestra internazionale estiva e autunnale e si sono confermati al primo posto del ranking mondiale.

Ma non c’è solo la Nazionale maggiore maschile. La squadra Under 20 ha vinto il World Rugby U20 Championship e, per la prima volta, la Nazionale femminile alla Rugby World Cup in Inghilterra ha superato la fase a gironi e ha giocato i quarti di finale iridati.

Oltre ai successi di squadra sono arrivati i riconoscimenti individuali: il tallonatore Malcolm Marx ha ricevuto il premio di Miglior giocatore dell’anno 2025 e, insieme a lui, tanti suoi compagni sono stati inseriti da World Rugby nel Dream Team maschile 2025. Una serie di successi che continuano a ribadire come stiamo vivendo nel bel mezzo dell’era del Sudafrica e che non può che rendere orgoglioso il CEO di SA Rugby, Rian Oberholzer.

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Intervistato da SABC, la rete radiotelevisiva pubblica nazionale, Rian Oberholzer ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni, spiegando quali motivi secondo lui hanno permesso al Sudafrica di diventare così dominante.

Dal Sudafrica: “Lasciare il Super Rugby è stata una benedizione”

Il CEO di SA Rugby individua due fattori in particolare. Il primo è stato l’inserimento delle quattro franchigie sudafricane nel circuito europeo tra URC e le coppe (Champions e Challenge Cup), dopo aver lasciato il campionato del Super Rugby.

“Per noi, il trasferimento a nord è stato in realtà una benedizione sotto mentite spoglie”, ha dichiarato Rian Oberholzer . “Ora giochiamo in una competizione in cui le trasferte non sono più così impegnative come in passato. Le nostre squadre stanno giocando bene e credo che questo sia stato un enorme passo avanti per noi”.

Il secondo fattore è stato il lavoro di Rassie Erasmus, oggi capo allenatore degli Springboks, quando nel 2018 è tornato in Sudarica come director of rugby. In tale veste ha apportato diverse modifiche al personale tecnico, allineando tutte le squadre.

Il direttore generale dell’High Performance Dave Wessels ora supervisiona le strutture dopo che Erasmus ha assunto la guida degli Springboks come capo allenatore.

“Ciò che era importante per noi era il nostro reset, il modo in cui ci avviciniamo alle nostre squadre e in particolare alle squadre nazionali”, ha continuato Oberholzer.

“Inoltre, il genio del nostro staff tecnico sotto la guida di Rassie Erasmus ci ha davvero portato a un livello superiore”.

Un cambiamento che è servito non soltanto agli Springboks: “Il nostro riassetto dell’High Performance ci ha aiutato enormemente con il nostra Nazionale femminile e ha contribuito a far arrivare le nostre donne tra le prime otto alla Rugby World Cup 2025”.

“I nostri Under 20 hanno vinto il Campionato del Mondo, i nostri Seven hanno vinto di nuovo questo fine settimana, quindi sul campo sta andando molto bene. Penso quindi che abbiamo fatto la scelta giusta”, ha concluso il CEO di SA Rugby, Rian Oberholzer.

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