Secondo il tecnico australiano altri sistemi non funzionerebbero per il rugby. E risponde alle critiche degli irlandesi

Eddie Jones controcorrente: “Il sistema dei sorteggi per la Rugby World Cup va bene così” (Ph. by Adrian Dennis / AFP)
I sorteggi dei gironi della Rugby World Cup 2027 hanno attirato diverse critiche per il modo in cui sono stati effettuati e per i risultati che ne sono scaturiti. Abituato ad andare controcorrente, il tecnico del Giappone Eddie Jones, ex-allenatore anche di Inghilterra e Australia, ha invece difeso il sistema scelto da World Rugby.
Molti hanno criticato il fatto di aver allargato il numero delle squadre partecipanti (da 20 a 24) e di aver diviso la classifica del World Rugby Ranking in quattro fasce da cui estrarre i partecipanti dei vari gironi.
Un sistema abbastanza affidato alla sorte che, come tale, ha creato alcune situazioni più favorevoli e altre più svantaggiose. Una di queste è il probabile quarto di finale tra All Blacks e Sudafrica, scontro che per molti sarebbe stato ben più spettacolare vedere più in avanti nella competizione.
È andata male anche a Irlanda e Scozia, che si sfideranno tra di loro ai gironi, e chi perderà beccherà direttamente la Francia agli ottavi, mentre l’Italia ha avuto la sfortuna di finire nella pool con la migliore della prima fascia (il Sudafrica) e la migliore della terza (la Georgia), e in una situazione in cui quasi gli converrebbe arrivare terza nel girone per sperare in un miglior abbinamento successivo.
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In tutto questo c’è chi invece può essere soddisfatto. Non solo Argentina e Fiji, oppure l’Inghilterra che potrebbe avere un percorso abbastanza agevole; anche il Giappone di Eddie Jones non ha troppo di cui lamentarsi. Inserito nel girone E con la forte Francia ma le ben più abbordabili Samoa e USA, i nipponici potrebbero passare agli ottavi come secondi della loro pool e incontrerebbero un’altra seconda, questa proveniente dal girone A (probabilmente l’Australia, avversario tosto ma con cui provare a giocarsela).
Eddie Jones controcorrente: “Il sistema dei sorteggi per la Rugby World Cup va bene così”
Intervistato nel podcast Rugby Unity, Eddie Jones ha discusso del sorteggio per i gironi della Rugby World Cup 2027. Rispondendo riguardo al fatto che già ai quarti di finale possano configurarsi scontri come All Blacks-Sudafrica o Irlanda-Argentina, secondo l’allenatore australiano l’attuale competitività del rugby internazionale fa sì che i quarti non siano più incontri “facili” come lo erano nelle precedenti Coppe del Mondo.
“Trovo un po’ mistico pensare a qualcosa di diverso. Quando si arriva ai quarti di finale le partite dovrebbero essere difficili, no? Che ci aspettiamo?”
“Penso che sia una visione un po’ antiquata. Se torniamo indietro di 15 o 20 anni, ai Mondiali, i quarti di finale non erano partite difficili. Ma ora sappiamo che il livello del World Rugby è aumentato, ed è un obiettivo che si voleva raggiungere”.
“Quindi vogliamo partite che mettano davvero alla prova gli avversari. Penso che sia fantastico per il torneo. Ovviamente non potenzialmente fantastico per l’Irlanda, che immagino sia quella che si lamenta”, ha risposto Eddie Jones alle critiche fatte dagli irlandesi nei giorni scorsi.
Per evitare certi abbinamenti c’è chi ha suggerito che il rugby adotti gli stessi sistemi del tennis quando si estraggono i gironi per la Coppa del Mondo. World Rugby ha utilizzato invece le fasce: il sorteggio per il 2027 è stato effettuato da quattro fasce di sei nazioni, con le squadre suddivise in base alla loro posizione nel ranking mondiale.
Eddie Jones ha spiegato che le classifiche sono troppo volatili per adottare il sistema usato nel tennis, dato che World Rugby ha bisogno di effettuare il sorteggio con maggiore anticipo rispetto agli altri sport.
“Le nostre classifiche sono troppo temporanee. Se giochiamo un’altra serie di test match il prossimo weekend ti assicuro che la classifica delle squadre cambia di nuovo. Non è come nel tennis, dove si gioca per un lungo periodo di tempo, e se ti infortuni nel tennis, puoi comunque essere tra le prime 20 per un certo periodo. Non credo che questo tipo di sistema possa funzionare nel rugby”.
“Noi abbiamo introdotto le fasce. Queste ti danno un certo equilibrio nel sorteggio ma, come in ogni cosa, ci saranno sempre delle discrepanze o degli aspetti criticabili. Nessun sistema è perfetto”, ha concluso Eddie Jones.
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