Duro attacco dall’Irlanda verso il torneo iridato extra-large

“Il nuovo format della Rugby World Cup? Sarà una noia annunciata…” (ph. Sebastiano Pessina)
Dopo il sorteggio avvenuto lo scorso 3 dicembre a Sydney, la nuova formula della Rugby World Cup – allargata dal 2027 a 24 squadre partecipanti – fa discutere non poco: addetti ai lavori, appassionati ed ex giocatori. Sono tanti i dubbi sul torneo iridato che abbraccerà si più formazioni, ma che potrebbe vedere scendere l’interesse verso la prima fase del torneo, visto che nelle prime giornate di gara saranno solo 8 le squadre eliminate.
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“Il nuovo format della Rugby World Cup? Sarà una noia annunciata…”
Dal podcast The Offload, condotto dagli ex internazionali irlandesi Tommy Bowe e Donncha O’Callaghan, arriva un duro attacco alla Coppa del Mondo: “Il fatto che in gironi da 4 formazioni l’uno possa passare anche la squadra terza classificata fa perdere interesse. Inoltre non esiste nessun “Girone della Morte”.
Poi Donncha O’Callaghan prosegue nella sua analisi: “Penso all’eliminazione della Scozia nel 2023 e a quella dell’Argentina nel 2019, avvenute in gironi con Sudafrica e Irlanda o Inghilterra e Francia. E poi proiettiamoci verso gli ottavi di finale: partite ad eliminazione diretta che dovrebbero mettere in palio qualcosa di pesante, a immaginare il tabellone potrebbero esserci almeno un paio di partite dall’esito largo e scontato”.
“Temo – aggiunge – che fino ai quarti avremo una noia annunciata: qualcuno arriverà agli ottavi di finale vincendo una partita. Hong Kong ha giocato contro il Portogallo e ha perso 58-12, il Portogallo ha giocato contro l’Irlanda la scorsa estate (senza Lions, ndr) e ha perso in casa 7-106. Bisognerebbe trovare un modo per far migliorare queste squadre”.
“Ampliare la base di persone che giocano a rugby – conclude – è un obiettivo giusto da raggiungere, ma bisogna stare attenti perché così potrebbe esserci anche un effetto controproducente”.
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