Al vaglio una nuova ipotesi che potrebbe scattare dal luglio del 2026

World Rugby sta lavorando per regolamentare l’altezza dei placcaggi nel rugby di base (Ph. Sebastiano Pessina)
Nell’ultimo mese di novembre, quello dei grandi Test Match internazionali, il focus sui placcaggi e dell’altezza degli interventi è diventato uno dei temi più discussi da giocatori, addetti ai lavori e appassionati di palla ovale. Partendo dai livelli non professionistici maschili e femminili (rugby di base), il Comitato Esecutivo di World Rugby è al lavoro per capire come poter inserire delle norme regolamentari che aiutino lo sviluppo del gioco in questo senso.
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World Rugby sta lavorando per regolamentare l’altezza dei placcaggi nel rugby di base
Il Comitato Esecutivo stesso si è raccomandato di inserire nel regolamento del gioco che l’altezza dei placcaggi venga inserita come “inferiore all’altezza dello sterno”, dopo una sperimentazione effettuata in questi mesi con una proposta avanzata da 11 federazioni coinvolte in questo test fatto negli ultimi 18 mesi.
Cosa è emerso
Provando a placcare costantemente con un’altezza inferiore a quella dello sterno, la sperimentazione sul rugby di base ha rivelato che: sono diminuiti del 10% i “placcaggi verticali” ritenuti pericolosi anche nella fase di rilascio, su un campione totale di quasi 150.000 placcaggi analizzati.
Inoltre, alcune federazioni hanno riscontrato un calo significativo delle concussion, pur facendo presente che i dati in loro possesso si riferiscono a una singola stagione.
Verso il 2026
Il World Rugby Council esaminerà tutta la documentazione e la proposta nei prossimi mesi che, se dovesse diventare effettiva, sotto forma di regola: scatterebbe poi in piena efficienza dal 1° luglio 2026.
World Rugby poi ha dichiarato di lavorare nella direzione migliore possibile per mettere al centro il tema del welfare dei giocatori e delle giocatrici e che quindi l’evoluzione del gioco, sotto tutti i punti di vista, sia un qualcosa di “atteso e normale”.
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