Dal suo arrivo in Inghilterra a soli 14 anni alla sorprendente esplosione con Northampton: ora il trequarti ala/centro di origine milanese è pronto a vivere il suo primo cap con l’Italia contro il Cile

Edoardo Todaro, il nuovo talento azzurro: «Solo pochi mesi fa sognavo la Prem Cup»
Crescere in una scuola inglese dal sapore secolare come l’Ipswich School non è un passaggio comune per un ragazzo italiano di 14 anni. Ma cinque anni fa, nel pieno della pandemia, Edoardo Todaro sentiva il bisogno di una nuova esperienza e, seguendo il consiglio di un amico, riuscì ad ottenere una borsa di studio per andare in Inghilterra, senza ancora immaginare che quella scelta avrebbe cambiato la sua vita.
Sabato 22 novembre 2025 è il giorno in cui la carriera sportiva del talentuoso trequarti ala/centro di origine milanese raggiunge un nuovo traguardo: Todaro è a un passo dall’esordio con la maglia della nazionale italiana.
Il CT Gonzalo Quesada lo ha inserito tra i 23 Azzurri che sfidano il Cile a Genova, inizialmente in panchina, ma con concrete possibilità di scendere in campo.
L’approdo a Northampton e l’ascesa fulminea
Intervistato da RugbyPass, Edoardo Todaro ha spiegato come inizialmente il rugby non fosse un vero e proprio progetto di vita, semmai un mezzo per vivere un’esperienza nuova.
«Non ho mai avuto l’obiettivo o l’ambizione di diventare un giocatore di rugby professionista», racconta. «Ho sempre amato fare lavoro extra, restare più a lungo di tutti in campo o in palestra e provare a migliorare il più possibile. Lo adoravo, ma non l’ho mai visto come una carriera».
Le prime settimane inglesi furono impegnative: scoglio linguistico, ritmo scolastico, nuove abitudini. La madre Silvia aiutandolo con delle lezioni gli aveva trasmesso l’importanza di imparare la lingua internazionale per eccellenza: “Capivo le conversazioni, ma studiare in inglese era un’altra cosa”, ricorda. Ma poco alla volta, l’ambientamento e l’attività di campo cominciano a scorrere nella stessa direzione. Todaro emerge nelle giovanili, entra nel sistema dei Northampton Saints e da lì scopre che il rugby può trasformarsi in un trampolino di lancio verso lo sport d’élite.
Nel 2024/25 è stato tra i protagonisti dell’Italia U20, poi il salto nella formazione seniores dei Saints: debutto in Premiership da ala, ruolo mai provato, e subito due mete in un match dove tutti gli occhi erano puntati sull’ala dell’Inghilterra Manny Feyi-Waboso. Da allora non è più uscito dal XV: quattro mete stagionali, statistiche di prim’ordine, candidato a Player of the Month.
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Nel rugby dei grandi senza paura, con personalità e voglia di emergere
Nel corso dell’intervista su RugbyPass, Todaro ha spiegato che da sempre predilige i grandi appuntamenti, gli ambienti ostili. Il coach dei Saints, Phil Dowson, lo ha già paragonato a Henry Pollock.
«Una delle prime conversazioni con Henry è stata quando mi ha chiesto in quale casa dell’accademia stessi», racconta Todaro. «Mi ha detto: “Non preoccuparti, l’anno prossimo te ne comprerai una”». Ho pensato: ok, questo ragazzo è pieno di fiducia. Sa cosa fa. È un’ispirazione: quando arriva sul grande palcoscenico, rende. La gente dice che anche io ho fiducia in me stesso, ma durante la settimana sono teso. E se succede questo? E se non gioco bene? Ma quando scendo in campo, sparisce tutto. È solo rugby con i miei compagni, faccio quello che so fare. Amo giocare davanti al pubblico. Anche fuori casa. Quando ero a scuola speravo sempre che ci fosse qualcuno a guardare. Ricordo un derby: ho risposto ai tifosi dopo una meta, poi ho esultato forte quando ho segnato il calcio del pareggio allo scadere.»
La famiglia, primo motore della sua crescita
Se la madre ha costruito le basi linguistiche, il padre Gianluigi è stato il suo primo tifoso: «Guardava ogni allenamento, ogni partita. È lui che mi ha fatto innamorare del rugby. Quando ho saputo che avrei esordito, l’ho scritto nel gruppo di famiglia. È stato un momento molto emozionante».
I genitori non hanno mai saltato una gara dell’U20 azzurra. Ora voleranno a vedere il suo primo cap con l’Italia contro il Cile.
Oggi, a 19 anni, Todaro è pronto per il suo primo test match con l’Italia. Diventerebbe il più giovane esordiente azzurro dai tempi di Parisse.«È stato tutto incredibile. Ho giocato appena sei partite da professionista e ora sto per esordire con la Nazionale. Quando ci penso, è tipo: “wow, impossibile”. Un anno fa speravo solo di fare qualche partita con Bedford Blues e magari un po’ di Premiership Cup. Ora sto giocando per l’Italia.»
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