Ai microfoni di Supersport i due opinionisti si sono scagliati contro la direzione di gara di James Doleman

Italia-Sudafrica, tutti contro l’arbitro. Mallett: “Rosso inventato”. Burger: “C’è più finzione che a Hollywood” (ph. Sebastiano Pessina)
Il cartellino rosso a Franco Moster durante Italia-Sudafrica ha scatenato una lunga serie di critiche nei confronti dell’arbitro James Doleman e del TMO Tual Trainini, accusati da stampa e opinionisti sudafricani di aver preso una decisione totalmente sbagliata. Il successo degli Springboks per 32-14 (ma con tantissimi brividi) non ha placato la rabbia degli addetti ai lavori. In particolare, l’ex allenatore del Sudafrica e dell’Italia Nick Mallett e l’ex terza linea Schalk Burger hanno espresso critiche pesantissime nei confronti dell’arbitro ai microfoni di Supersport.
Per Schalk Burger “gli arbitri stanno scrivendo più finzione che ha Hollywood. Il TMO ha detto che c’è un chiaro contatto con la testa, ma non è così, e quindi doveva esserci un fattore mitigante”.
“Il comportamento dei giocatori è cambiato, ed è per questo che non abbiamo più così tanti placcaggi con contatto alla testa. Franco va basso? Sì, va basso. Perché non può avvolgere subito l’avversario con il braccio destro? Perché Morne van den Berg è lì (in realtà è Ethan Hooker, ndr) e sta placcando l’avversario. Tu parti con la spalla e avvolgi dopo”.
Dello stesso avviso anche Nick Mallett, ex allenatore di Sudafrica e Italia: “Non c’è stato un contatto diretto con la testa, è stato indiretto conl suo braccio che stava per avvolgere l’avversario. Dire che lo ha colpito direttamente alla testa credo sia un’invenzione”.
“Penso che dovremmo togliere all’arbitro e agli assistenti il diritto di prendere una decisione così dannosa per il gioco come un cartellino rosso permanente: dovrebbe essere demandata al bunker che può guardarla per più tempo e decidere” ha proseguito Mallett.
Poi ha ripreso la parola Burger: “Sono d’accordo, loro prendono quella decisione sul posto. Quando si va al bunker – e non capisco perché non lo facciano – gli arbitri hanno otto minuti per prendere la decisione rivedendo tutti gli angoli nel dettaglio. Invece gli arbitri hanno preso questa decisione guardando un grande schermo a 70 metri di distanza”.
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