L’ala azzurra ha parlato anche del match con l’Australia: “Dobbiamo reggere l’urto fisico e vincere le battaglie delle mischie aperte”

Capuozzo: “Non ho ‘scelto’ l’Italia, io sono italiano. Sinner? Chi si consuma in campo è più italiano di tutti”-Foto IPP/Sebastiano Pessina, Italy Photo Press World Copyright
Ange Capuozzo è nato in Francia, ha sempre giocato in Francia e nella città in cui è cresciuto, Le-Pont-de-Claix, gli hanno intitolato uno stadio, ma l’ala del Tolosa gioca per l’Italia. Per chi segue abitualmente il rugby e conosce le origini e la passione del ragazzo per l’azzurro può sembrare scontato, ma Ange – in un’intervista al Messaggero – ci ha tenuto comunque a chiarire nettamente la sua posizione.
“L’Italia non è stata una ‘scelta’. Ho detto sì alla Nazionale perché nel mio cuore sono profondamente italiano. La Nazionale è molto più grande di chiunque di noi. Quando rappresentiamo l’Italia, diamo il cento per cento per l’Italia” ha detto Capuozzo. E alla domanda sulle critiche a Sinner per il suo accento, il trequarti azzurro ha risposto nettamente, ricordando che l’unica cosa che conta è l’impegno in campo: “È più italiano uno che si consuma dentro la maglia azzurra quando gioca o uno che si risparmia, da qualunque parte del mondo arrivi?” ha detto il 26enne di origini napoletane.
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Capuozzo, Italia: “L’Australia vuole vincere, noi anche”
Sabato 8 novembre gli Azzurri faranno il loro esordio nelle Quilter Nations Series, l’avversario di turno è di quelli importanti: l’Australia di Joe Schmidt.
Reduce dalla sconfitta a Londra con l’Inghilterra, i Wallabies arriveranno a Udine con la voglia di riscattarsi ma di fronte troveranno un’Italia pronta a mettere i bastoni fra le ruote a Harry Wilson e compagni.
“Sono una formazione di livello altissimo. Dobbiamo reggere l’urto fisico e vincere le battaglie delle mischie aperte. In realtà l’Australia ha conservato la sua identità: azioni rapide, uno o due passaggi al massimo per aprire la strada. Tutti hanno capito che le partite si giocano nelle mischie aperte e nella guerra aerea ed è lì che dobbiamo andare a lottare” ha sottolineato Ange Capuozzo parlando della partita del Blu Energy Stadium.
Rispetto a qualche anno fa, Capuozzo fa notare sotto quali aspetti è cambiata l’Italia: “Nell’energia e nella determinazione, che crescono di continuo. Per il resto, è il rugby a essere in continuo movimento. Entrano in ballo nuove regole che costringono tutti a rivedere gli schemi”.
“Abbiamo venticinque anni di storia nel Sei Nazioni e ci battiamo con Nazioni che sono lì da un secolo. Le giovanili hanno cambiato passo, adesso ci vorranno cinque o dieci anni di ragazzi che giocano a rugby per avere un movimento da vertice. Intanto, quanto a organizzazione e struttura stiamo già vincendo” ha concluso Capuozzo.
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