Il numero 9 del Tolosa critica fortemente le regole della Lega sui diritti di sponsorizzazione dei giocatori

Antoine Dupont: “Il salary cap non ci permette di usare la nostra immagine”-(ph. World Rugby)
Antoine Dupont fa parlare di sé dentro e fuori dal campo. Il fortissimo numero 9 francese, a margine dell’incontro che ha visto rinnovata la partnership fra Stade Toulousain e Peugeot, ha espresso dubbi e critiche circa il salary cap che vige nel Top 14.
La LNR, la Lega francese, ha imposto ai club transalpini del massimo campionato un tetto salariale fissato a 10,7 milioni di euro fino alla stagione 2o26/2027 con l’importo che è in fase di negoziazione fra i presidenti delle società.
Il tetto salariale include non soltanto gli stipendi dei giocatori ma anche qualsiasi forma di sfruttamento dell’immagine di un giocatore, ad esempio attraverso un contratto pubblicitario con un’azienda che è già partner del suo club.
“Le regole del tetto salariale ci impediscono di utilizzare la nostra immagine individuale attraverso i contratti pubblicitari tradizionali” ha dichiarato Antoine Dupont come riporta il quotidiano Le Figaro.
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Le critiche di Antoine Dupont al salary cap del Top 14
“Quattro o cinque anni fa, non c’erano problemi. Oggi, sta diventando problematico per la maggior parte dei giocatori della nazionale francese perché sappiamo già di essere limitati da questo tetto salariale” ha detto il giocatore classe 1996 che ha aggiunto che le richieste avanzate al sindacato dei giocatori non vengono affatto ascoltate dalla Lega.
“Ci troviamo in un’economia del rugby in crescita grazie a noi giocatori di mezzo, e in definitiva, non ne beneficiamo perché gli stipendi sono stagnanti, o addirittura in calo, e non possiamo sfruttare la nostra immagine. Sta iniziando a diventare un problema” ha sottolineato il mediano di mischia del Tolosa.
Il numero 9 francese non ha criticato solo il sistema salariale del campionato transalpino ma anche i meccanismi di controllo della Lega: “Anche nell’ambito della loro autorità stanno cercando di essere sempre più invadenti chiedendoci di elencare tutti i nostri partner, anche quelli che non sono partner del club. Vogliono conoscere tutti i beni che possediamo, quindi è un po’ come una caccia alle streghe in cui vogliono smascherare i truffatori, ma sta diventando ridicolo” ha concluso Antoine Dupont.
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