Il pilone del Leinster, attualmente in tour con i Lions, ha origini italiane e ha rivelato di aver valutato a fondo la possibilità di cambiare casacca

Irlanda: Thomas Clarkson è stato a un passo dal vestire l’azzurro
Il nome di Thomas Clarkson era già ben noto nel panorama irlandese, ma solo di recente è emerso un retroscena che avrebbe potuto cambiare il corso della sua carriera. Il pilone del Leinster, oggi nel gruppo dei British & Irish Lions, ha infatti confessato che l’opportunità di rappresentare l’Italia è stata reale e che ci ha pensato a fondo.
Nato a Dublino nel 2000, il suo vero nome non è Thomas, bensì Tommaso, e la famiglia di sua madre è originaria dell’Italia. Clarkson ha rivelato di aver ricevuto una proposta dalla FIR: «Sono venuti a cercarmi, avevo appena firmato un nuovo contratto con il Leinster. Era l’inizio della scorsa stagione, non ho chiuso del tutto quella porta, pensavo che potesse restare aperta in futuro», ha raccontato al sito Balls.ie.
In quel momento Clarkson non era ancora nel giro della nazionale maggiore irlandese e la prospettiva di giocare per l’Italia poteva esse un’occasione importante per emergere sulla scena internazionale.
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Dall’Irlanda ai Lions: la svolta
Il 2024 ha segnato un punto di svolta nella carriera del pilone. Prima la chiamata di Andy Farrell, poi l’affermazione come uno dei prospetti più interessanti nella mischia dei verdi. Le sue prestazioni con il Leinster, nei test match autunnali e nel Sei Nazioni 2025 gli hanno aperto le porte della selezione irlandese.
La consacrazione definitiva è arrivata quest’estate, con l’inserimento nella rosa dei British & Irish Lions per il tour in Australia. Per Clarkson, che a inizio anno non avrebbe mai immaginato una simile convocazione, è stato un sogno diventato realtà: «Non avrei mai pensato di poter essere qui», ha ammesso.
L’Italia come “occasione mancata”
Il legame con l’Italia resta però forte, almeno sul piano affettivo. Clarkson ha infatti confermato che l’idea di vestire la maglia azzurra era stata presa seriamente in considerazione: «Non ho accantonato l’interesse. Pensavo che potesse riaprirsi in futuro. Ovviamente, quest’anno è andata molto bene, quindi….», ha dichiarato.
La scelta si è rivelata vincente per il giocatore, visto che oggi si trova a competere ai massimi livelli europei e internazionali. Tuttavia, la sua storia è la testimonianza di quanto il rugby moderno sia sempre più caratterizzato da percorsi di carriera aperti.
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