L’infortunio ha fatto saltare quello che era il principale esperimento di Quesada, che dovrà ridisegnare il reparto arretrato

Leonardo Marin – ph. Sebastiano Pessina
Doveva essere l’esperimento chiave del tour estivo dell’Italia, purtroppo è già finito: Leonardo Marin è stato costretto ad uscire dopo il primo tempo di Namibia-Italia per un infortunio alla tibia, un problema non risolvibile nel breve termine che ha costretto l’utility back del Benetton a tornare anzitempo in Italia.
Questo infortunio cambia i piani di Quesada, che di fatto voleva utilizzare Marin accanto a Menoncello proprio nell’ottica di costruire un’alternativa a Nacho Brex per poter continuare a giocare con un doppio playmaker anche in assenza dell’italo-argentino.
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In contemporanea, l’infortunio di Federico Mori nella semifinale di Top 14 tra il suo Bayonne e Tolosa ha tolto a Quesada anche un’altra opzione nel ruolo, che avrebbe potuto essere molto utile come centro “ariete” per fare a sportellate con il Sudafrica. Adesso il tecnico dovrà per forza di cose reinventare non solo lo schieramento degli Azzurri ma anche le sue idee tattiche, considerando che tra i convocati non ci sono altri giocatori con le caratteristiche di Marin in grado di giocare centro.
A disposizione, infatti, ci sono due centri “di ruolo” – Zanon e Bertaccini – oltre a Paolo Odogwu che può giocare soprattutto 13 ma che Quesada considera principalmente un’ala. Considerando l’avversario, fra i tre quella di Zanon può essere l’opzione più probabile: è il giocatore con più esperienza dei tre a livello internazionale – e col Sudafrica è un fattore che va preso in considerazione – e soprattutto è compagno di squadra di Menoncello, con il quale può formare una coppia già utilizzata a Treviso e con dei meccanismi già oliati, seppur nel contesto del gioco del Benetton che è diverso da quello della Nazionale.
Quella di Bertaccini rappresenta l’opzione più “romantica” in un certo senso: una delle promesse del rugby italiano che dalla Serie A Elite arriva a conquistarsi un posto da titolare contro i campioni del mondo. Il centro che dopo il Valorugby giocherà alle Zebre ha già giocato accanto a Menoncello nel secondo tempo con la Namibia: Quesada potrebbe decidere di dare continuità alle sue scelte, ma ovviamente andrà valutato il fattore esperienza, soprattutto considerando un impiego da titolare.
La scelta di Odogwu rappresenterebbe invece il cambio più radicale: Paolo è un giocatore dalla fisicità particolare, veloce, piccolo ma fisicamente comunque prestante, non propriamente un secondo play. E soprattutto Quesada vorrebbe utilizzarlo come ala più che come centro, soprattutto per quella che è la sua idea di gioco. Spostarlo accanto a Menoncello significherebbe cambiare l’assetto del reparto trequarti, con un’altra ala (Lynagh) e con l’MVP del Sei Nazioni 2024 chiamato probabilmente a un impegno maggiore anche in fase di distribuzione.
Francesco Palma
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