Il capo allenatore è soddisfatto di prestazione e risultato degli Azzurri e regala un aneddoto su Giacomo Da Re. Si teme per Riccioni e Marin

Le dichiarazioni di Gonzalo Quesada dopo Italia-Namibia – ph. Sebastiano Pessina
Venerdì pomeriggio l’Italia ha dominato la gara con la Namibia a Windhoek, segnando più di 70 punti in casa degli avversari e dimostrando il peso delle quindici posizioni di differenza tra le due squadre nel ranking mondiale.
“Credo che sia stata una bella partita della squadra – ha detto il capo allenatore Gonzalo Quesada dopo il 6-73 maturato sul campo – I ragazzi hanno costruito la gara come dovevano. Abbiamo fatto bene nelle basi del gioco, in rimessa, drive e mischia. In difesa abbiamo chiuso senza subire mete, un obiettivo di cui abbiamo parlato all’intervallo, e placcato bene sui loro portatori. In attacco tante mete sono arrivate da nostri lanci del gioco, con tutti i ragazzi che si sono fatti vedere con buon timing e buone mani. Le sole cose negative sono la disciplina, con tanti calci di punizione quasi tutti evitabili, e gli infortuni di Marco Riccioni e Leonardo Marin.”
“Sia Riccioni che Marin andranno questa sera [venerdì] a sottoporsi agli esami necessari, poi ne sapremo di più.”
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La partita è stata a senso unico. L’Italia non ha mai rischiato di subire punti, malgrado qualche occasionale sbavatura in un contesto di grande disparità tra le due compagini in campo: “Ovviamente c’è ancora tanto da migliorare, ma abbiamo fatto bene date le condizioni, dopo tanto tempo senza giocare. Un anno fa eravamo in una situazione molto simile a Samoa e l’abbiamo gestita male. Invece stavolta abbiamo fatto il lavoro necessario per dimostrare sul campo la differenza che c’è tra la nostra squadra e gli avversari. Questo direi che è un aspetto sotto il quale siamo cresciuti.”
“All’intervallo ci siamo detti di utilizzare di più il drive da rimessa laterale nella ripresa – spiega poi Quesada – Con il lancio del gioco diretto riuscivano a prendere bene spazio con le terze linee e a uscire forte con la linea difensiva. Abbiamo deciso di usare la maul per impedire loro di salire veloci, ma anche per preparare la prossima partita. Ha funzionato, i ragazzi si sono adattati bene.”
Preparare la prossima partita: ecco che di fronte agli Azzurri si para un Everest da scalare: “Nessuno nel gruppo, né staff né giocatori, si illude per il risultato che abbiamo ottenuto oggi. A volte dopo uno score del genere l’allenatore deve richiamare il giocatore, perché altrimenti rischia che si rilassi. Non è così, tutti siamo consapevoli che la differenza tra le due avversarie di questa tournée è gigantesca. Certo, quello che abbiamo fatto oggi ci dà fiducia. Ora abbiamo una settimana per preparare questo scontro contro i migliori al mondo a casa loro.”
Quesada si è poi addentrato in un racconto: “Una delle cose più positive di oggi è legata a un aneddoto. Nel novembre del 2023 ho tenuto il mio primo raduno con l’Italia, a Verona. Dopo cena prendo un caffè con Giacomo Da Re. Mi spiega che, dopo aver fatto tutto il mondiale senza mai giocare e aver attraversato un periodo in cui scende in campo pochissimo con il Benetton, preferirebbe non essere convocato con la nazionale. Non si sentiva bene, era stato un anno mentalmente molto duro per lui. Senza entrare nei dettagli, posso dire che fu una conversazione profonda. Ho parlato di nuovo con lui quando è emersa l’opportunità di andare alle Zebre. Ho un po’ spinto perché facesse la scelta di passare da Treviso a Parma. Ha fatto un passo che non è facile per coloro che sono in Benetton. Si è preso il rischio, si è trasferito e ha fatto una stagione di alto livello con le Zebre. Questo gli ha consentito di tornare in nazionale, scendere in campo oggi ed essere il man of the match della partita.”
“Questa è la storia del giorno, ed è quello che siamo venuti a fare in questa tournée: trovare altre opzioni in alcune posizioni. E oggi Mirko Belloni, Tommaso di Bartolomeo, Muhamed Hasa hanno fatto il loro esordio. Bene anche quelli che non giocavano da un po’: Andrea Zambonin, Paolo Odogwu, Alessandro Fusco.”
“La nostra realtà è molto più indietro di quella del Sudafrica ma ora sta a noi fare una buona settimana con questo gruppo, con quelli che potranno giocare la prossima partita, e andare a chiudere questa tournée in positivo.”
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