7 giocatori da tenere d’occhio al mondiale U20 in Italia

Una lista dei talenti più attesi del World Rugby U20 Championship, ormai pronto a partire

mondiale under 20

7 giocatori da tenere d’occhio al mondiale U20 in Italia – ph. World Rugby

Come ogni anno il World Rugby U20 Championship porta sui campi alcuni dei migliori talenti delle giovani generazioni coinvolte nella rassegna mondiale.

Praticamente ogni stella del rugby contemporaneo è passata dal calcare i terreni di gioco del mondiale giovanile, da Beauden Barrett vincitore del torneo nel 2011 a Padova a Henry Pollock incoronato lo scorso anno a Stellenbosch.

Stavolta c’è una ragione d’entusiasmo in più: dopo dieci anni il mondiale under 20 torna in Italia, e sarà un’occasione rara e imperdibile per affollare gli spalti degli stadi di Rovigo, Viadana, Calvisano e Verona per godersi dal vivo le sfide di altissimo livello e tenere d’occhio i migliori giocatori sul palcoscenico verde.

Leggi anche: Guida al Mondiale Under 20: la formula del torneo, i favoriti e le possibili sorprese

Mondiale U20: i migliori talenti

Kepueli Tuipulotu – Inghilterra

Suo padre è Sione Tuipulotu, mediano di mischia di Tonga alle Rugby World Cup del 1999 e del 2007. Sua sorella è Sisilia Tuipulotu, stella della nazionale gallese. I fratelli Vunipola sono suoi cugini e pure il Sione Tuipulotu della Scozia è imparentato a qualche livello. Anche l’ancora 19enne Kepu, però, con la palla ovale se la cava. Nato in Galles, ha scelto di rappresentare l’Inghilterra, dove ha frequentato la scuola. Gioca tallonatore ed è uno dei talenti più attesi per il prossimo futuro della nazionale inglese. Quest’anno, intanto, ha esordito con il Bath giocando in Premiership, in Champions e in Challenge Cup, per 6 presenze totali. Tuipulotu è un gran portatore di palla, una terza linea aggiunta dal baricentro basso difficile da fermare, con mani sopraffine che gli permettono spettacolari offloads. E non disdegna l’utilizzo di un piede ben educato, malgrado la posizione in campo.

Freddy Douglas – Scozia

Dopo anni di mediocrità, la Scozia torna ad avere una nazionale giovanile interessante. Il talento più brillante della squadra è quello di Freddy Douglas, flanker che sarà co-capitano della selezione al mondiale. Sette presenze con Edinburgh in stagione, tra cui entrambe le gare con il Benetton in URC, ha già una presenza con la nazionale maggiore contro il Portogallo lo scorso novembre. Il terza linea è l’erede di una illustre tradizione di numeri 7 scozzesi che con lui prosegue: assomiglia infatti molto, per caratteristiche, a Hamish Watson e Rory Darge, giocatori capaci di abbinare la capacità di portare il pallone con efficacia e di rubare palloni nel punto d’incontro.

Shane Wilcox – Australia

Estremo o ala dei Junior Wallabies, Wilcox è alla seconda partecipazione al mondiale giovanile. Chi ha una memoria di ferro si ricorderà della partita contro l’Italia, dove creò dal nulla la seconda meta dei suoi con uno step e un offload rovesciato, resistendo al contatto, per mandare a marcare l’ala al suo fianco. È un compendio delle sue grandi abilità: corsa elusiva e imprendibile e grande capacità di trovare i compagni vicini, liberando le mani a contatto. Nel 2024 ha capitanato la squadra U19 dei Brumbies alla vittoria del Super Rugby giovanile e in questa stagione, pur non debuttando, si è allenato per tutto l’anno con la prima squadra della franchigia australiana.

Gino Cupido – Sudafrica

Risparmiamoci i giochi di parole con la mitologia classica e andiamo diretti al dunque: Gino Cupido ha un nome eccezionale e mezzi tecnici e atletici di un altro livello. Non ha preso parte allo scorso mondiale U20, pur essendo classe 2005, ma ha vestito la casacca dei Blitzboks, la nazionale sudafricana di rugby a sette. Alla sua prima presenza si è presentato segnando una meta da 90 metri facendo letteralmente il giro attorno agli avversari. Al Rugby Championship U20 ha giocato ala, segnando due mete in tre partite, ma si è formato come secondo centro. Con la palla in mano e con un po’ di spazio è davvero difficile resistergli: è alto, in allungo ha una falcata imprendibile, ma anche un grande intuito per le linee di corsa.

Lyam Akrab – Francia

In assenza dello stupefacente centro di Pau Fabien Brau-Boirie, che salterà il mondiale U20 per infortunio, la Francia potrà contare comunque sul tallonatore Lyam Akrab, eletto miglior giocatore dello scorso Sei Nazioni di categoria. Tallonatore rapido ed esplosivo, Akrab è un giocatore già molto affidabile al lancio in rimessa laterale e in mischia ordinata. Quest’anno il Montpellier gli ha dato da subito tanta fiducia: ha giocato tutte le partite di Challenge Cup e tre gare di Top 14, segnando anche tre mete. Le sue qualità migliori, però, le esprime soprattutto in difesa, con tanto lavoro anche nel rallentare i palloni avversari in ruck.

Tomas Rapetti – Argentina

I migliori talenti del mondiale U20 si dividono in due categorie: da una parte coloro che hanno un chiaro potenziale per poter diventare giocatori affermati, dall’altra coloro che già oggi sembrano pronti per il salto di categoria. Tomas Rapetti è del secondo genere. Un pilone destro dalle dimensioni fisiche importanti (un metro e ottantanove per 123 chili) che ha saltato il Rugby Championship U20 per giocare da titolare i playoff del Super Rugby Americas e che ha già un accordo, pare, con lo Stade Toulousain. Rapetti si è già distinto allo scorso mondiale per le sue qualità di portatore con un ampio raggio di mobilità malgrado le dimensioni, e quest’anno lo si attende a una decisa conferma.

Stanley Solomon – Nuova Zelanda

In un triangolo allargato di livello stellare per la Nuova Zelanda Stanley Solomon è la ciliegina sulla torta: un piccoletto con il vento tra i piedi, sempre un passo davanti a tutti gli altri per rapidità di gambe e di testa. Contro l’Italia, all’esordio nel mondiale, giocherà ala, ma può disimpegnarsi anche come estremo grazie alle ottime qualità tecniche che gli permettono di essere un buon playmaker (ha giocato anche apertura in passato) e di toccare bene la palla con i piedi. È sorprendentemente solido in difesa, dove gioca sul timing di intervento per mettere immediatamente a terra gli avversari.

Mondiale U20: da non perdere d’occhio

Ecco un altro breve listino di giocatori che meritano una menzione speciale per quello che ci si attende da loro.

JC Mars – Sudafrica: nuova e aggiornata edizione dell’ala sudafricana col caschetto, non molto alto, ma con la corrente elettrica nelle gambe. Cheslin Kolbe, Kurt-Lee Arendse, Gio Aplon: scomodate voi il paragone che preferite.

Maloni Kunawave – Nuova Zelanda: figiano di nascita, ha giocato con la nazionale Sevens neozelandese e al Rugby Championship U20 ha segnato 6 mete in 3 partite. Ricorda Joe Rocokoco.

Junior Kpoku – Inghilterra: semplicemente un giocatore già fatto. Un titolare del Racing 92 fra seconda linea e terza dal lato chiuso. Fisicità impressionante. Il più giovane sarà il Kpoku destinato a diventare grande?

Aden Ekanyake – Australia: famiglia di origine singalese, questo flanker dalla falcata importante è un giocatore davvero interessante per come combina qualità in rimessa laterale e nel gioco aperto. Ha giocato con l’Australia Sevens nel circuito mondiale.

Batho Hlekani – Sudafrica: terza linea da crash test molto interessante anche per la mobilità, l’atletismo e le sue qualità negli appoggi.

Jon Echegaray – Francia: otto mete in nove partite in stagione. Due le ha giocate con la nazionale U20 al Sei Nazioni, le altre sette con il Bordeaux, che ha affidato a questo classe 2005 la maglia da titolare in Top 14 e ai quarti di finale di Champions.

Piero Gritti – Italia: torna in nazionale dopo uno stop che gli ha fatto saltare il Sei Nazioni U20. Allo scorso mondiale segnò tre volte in cinque partite. Classe, fisico e intelligenza: lo aspettiamo ancora più forte.

Ben Redshaw – Inghilterra: ha saltato il Sei Nazioni U20 per infortunio, ma ha giocato spesso e volentieri da titolare per i Newcastle Falcons come estremo e ala. Ha stazza, rapidità, buone mani e un discreto piede.

Hugo Pichardie – Spagna: elusivo centro della squadra Espoirs del Tolosa, con cui ha vinto il campionato U18 nel 2022 e nel 2023 e il titolo giovanile nel 2024.

Pascal Senillosa – Argentina: figlio di Hernan, Pumas medaglia di bronzo alla RWC 2007, è un ala o estremo con guizzi di classe audaci e interessanti.

Aidan Boshoff – Galles: talismano del sorprendente Galles U20 di quest’anno, ala dalle ottime qualità aeree e difficile da mettere a terra. Un trattore che ara i lati del campo.

Federico Zanandrea – Italia: da due stagioni numero 13 titolare dell’Italia, ha giocato la Serie A Elite con Mogliano e ha debuttato con il Benetton in URC (2 presenze per 32 minuti). Centro dalle dimensioni fisiche importanti, è l’ancora difensiva degli Azzurrini.

Andro Dvali – Georgia: chiedetegli di correre contro un muro e lui lo farà. Solo che probabilmente riuscirà anche a sfondarlo. Non è però un energumeno, piuttosto un terza linea estremamente dinamico e con grandi capacità nell’imporsi a contatto, in attacco e in difesa.

Vilikesa Sela – Inghilterra: pilone destro molto maturo, con già sette presenze in Premiership con il Bath, prima che un infortunio lo fermasse a marzo. Dimensioni fisiche importanti in un pack devastante come quello inglese.

Lorenzo Calamai

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