Guida al Mondiale Under 20: la formula del torneo, i favoriti e le possibili sorprese

Tutto quello che c’è da sapere per orientarsi durante il World Rugby U20 Championship, in avvio sabato 29 giugno

Guida al Mondiale Under 20: la formula del torneo, i favoriti e le possibili sorprese

Domenica 29 giugno inizia ufficialmente il World Rugby U20 Championship, il mondiale che raggruppa le dodici migliori squadre nazionali giovanili del globo.

Il torneo è ospitato per la terza volta in Italia, dopo le positive edizioni del 2011 e del 2015 giocate tra Veneto e Lombardia. Le città e gli stadi di “Italia 2025” sono Verona, Rovigo, Viadana e Calvisano, che ospiteranno gli incontri presso il “Payanini Center”, lo Stadio “Battaglini”, lo stadio “Zaffanella” e lo stadio “San Michele”.

Sono in programma 21 giorni di gare con 30 partite totali. Come di consueto il mondiale under 20 mantiene il suo format collaudato: tre gironi da quattro squadre ciascuno, le prime di ciascuno e la migliore seconda si qualificano per le semifinali per i primi 4 posti, le altre seconde e le due migliori terze vanno a giocarsi le posizioni tra la quinta e l’ottava, la peggior terza e le quarte classificate finiscono nella parte bassa del tabellone e devono evitare la dodicesima e ultima piazza, che fino all’anno scorso comportava la retrocessione al World Rugby U20 Trophy, la seconda divisione del mondiale giovanile.

Nel 2025 però il cosiddetto “torneo B” non sarà organizzato. L’ipotesi è che nel 2026 il mondiale U20 potrebbe espandersi a 16 squadre. Per il momento, quindi, cosa accadrà all’ultima classificata rimane un’incognita.

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Le favorite

Il Mondiale Under 20 è una competizione difficile da inquadrare. Il fatto che si giochino molte partite ravvicinate è già un elemento che può creare delle sorprese, in più va considerato che in ambito giovanile le differenze tra le varie squadre sono molto più fluide rispetto al livello seniores. Altra componente non banale è il clima: le partite sono in programma durante la torrida estate italiana e non è detto che tutte le contendenti riescano ad ambientarsi facilmente.

Il lotto delle favorite, almeno sulla carta, comprende la Francia, la Nuova Zelanda, l’Inghilterra, un gradino sotto l’Australia e il Sudafrica. Un terzetto che emerge sulla base dei risultati del 2025 e anche della storia recente del World Rugby U20 Championship.

La Francia, seconda classificata un anno fa, è la squadra che ha vinto il Sei Nazioni 2025. I Bleuets possono contare su un blocco di giovani talenti che per larga parte vengono già coinvolti in varia misura nei campionati professionistici di Top 14 e Pro D2 e sono sicuramente la squadra più completa della Pool B, che comprende anche Argentina, Galles e Spagna.

Rimanendo in Europa non si può non considerare l’Inghilterra, campione del mondo in carica. La squadra allenata da Mark Mapletofot dovrà confrontarsi all’interno di un girone di ferro come la Pool A che comprende Sudafrica, Australia e Scozia, ma ha tutte le carte in regola per puntare al titolo. Nonostante il beffardo secondo posto al Sei Nazioni 2025, l’Inghilterra rimane una squadra quadrata nel pacchetto degli avanti, tatticamente inappuntabile e capace di alzare il livello esattamente nei momenti che contano.

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La Nuova Zelanda ha vinto anche la seconda edizione del Rugby Championship U20 e si presenta in gran forma alla rassegna iridata, come dimostrato nella recente amichevole con la Spagna giocata sui campi del Petrarca. Può contare su uno staff di primo livello e sul talento di una rosa ricca di velocisti e giocatori creativi. I Junior Blacks sono i favoriti della Pool C, che comprende anche Italia, Georgia e Irlanda.

Un gradino sotto a queste tre squadre ci sono Australia e Sudafrica entrambe nel girone A, nonché reduci da un Rugby Championship U20 in cui hanno conteso fino all’ultimo la vittoria alla Nuova Zelanda. Il Sudafrica ha rimpolpato la propria rosa rispetto alle partite giocate in primavera e ha messo nel mirino il mondiale di Italia 2025 per migliorare il settimo posto della passata edizione. I giovani Wallabies invece si sono distinti per un pareggio con i Junior Blacks e una vittoria di carattere con il Sudafrica. Il secondo posto (da imbattuti) nel torneo giovanile più importante dell’emisfero sud rappresenta un segnale preciso: l’Australia può essere una mina vagante.

Le possibili sorprese

Nel ristretto gruppo delle favorite non sono state inserite Irlanda e Galles. Entrambe, per motivi diversi, potrebbero riservare dei colpi di scena. L’Irlanda ha dovuto fare i conti con un Sei Nazioni piuttosto deludente, ma negli anni ha dimostrato di saper lavorare bene nei mesi che separano la competizione continentale da quella mondiale. Logico aspettarsi una squadra più forte e rodata.

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Il Galles invece ha giocato un Sei Nazioni di buona qualità e può legittimamente puntare a qualcosa di più di un semplice piazzamento a metà classifica. Nella Pool B a Francia è di un’altra categoria, mentre con l’Argentina e la Spagna ci sarà da aspettarsi un XV gallese pronto a dare tutto per infilarsi tra le prime 4 semifinaliste.

Nulla è precluso ai Pumitas e i Lelos, nazionali di grande temperamento che sono però state inserite in gironi difficili. L’Argentina ha abituato il pubblico a grandi prestazioni e tonfi improvvisi, la Georgia ha conquistato sul campo la reputazione di una squadra coriacea e difficile da battere per chiunque. Ne sa qualcosa l’Italia, sconfitta nel 2023 e nel 2024.

Spagna e Scozia rimangono un gradino sotto. Gli spagnoli arrivano al mondiale sulla scia di un’edizione 2024 molto positiva, in cui sono riusciti a mantenere la permanenza nel primo livello. La Scozia ha mostrato segnali di risveglio proprio nel Sei Nazioni 2025, finito per la prima volta da molti anni a questa parte  in quinta posizione e non in fondo alla classifica. Su di loro pesa il coefficiente di durezza del girone eliminatorio, anche se poi lo sviluppo del torneo non è immune da stravolgimenti inattesi.

Gli Azzurrini

L’Italia sarà di scena il 29 giugno alle ore 20:30 a Calvisano contro la Nuova Zelanda, nella prima giornata del Girone C, per poi proseguire venerdì 4 luglio a Viadana, sempre alle 20:30 ma questa volta contro l’Irlanda, e mercoledì 9 luglio, alle 20:30, contro la Georgia a Calvisano.

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Un girone eliminatorio non impossibile, ma neanche facilissimo. La squadra allenata da Roberto Santamaria si presenta ai nastri di partenza del mondiale di casa dopo aver disputato un Sei Nazioni positivo, con un quarto posto finale arricchito dalla prima vittoria di sempre sull’Irlanda. Nell’arco delle cinque sfide si è vista una squadra più equilibrata tra i reparti rispetto al passato, capace di tirare fuori personalità e pragmatismo, ma anche un po’ opaca quando gli avversari hanno evidenziato i punti deboli.

Nelle ultime due edizioni del World Rugby U20 Championship l’Italia ha chiuso il torneo in undicesima e decima posizione. Due risultati non così scintillanti se si considera quanto di buono era riuscita a fare all’inizio di quelle due stagioni. Proprio la differenza tra ciò che accade in inverno e ciò che accade in estate dovrà essere colmata rapidamente, con l’atmosfera degli stadi e il tifo degli appassionati che daranno sicuramente qualcosa in più sul piano emozionale.

La rosa dei convocati è cambiata e tra i nuovi ingressi si registrano alcuni profili già in evidenza su altri palcoscenici come il prima linea di origine francese Sascha Mistrulli, il pilone destro di origine sudafricana Luca Trevisan e il cecchino Francesco Braga, già titolare con la nazionale U18. A loro si aggiunge Piero Gritti, uno dei punti fermi della squadra, rientrato da un lungo infortunio.

Il percorso di avvicinamento è stato contraddistinto dai lavori in raduno e dall’amichevole con il Galles terminata 47 a 19 in favore dei Dragoni lo scorso 13 giugno. Adesso il focus passa esclusivamente sulla preparazione della prima gara, quella con i Junior Blacks. Un match importantissimo, perché a prescindere dal risultato, la partita di Calvisano avrà un peso specifico importante sulle motivazioni dei ragazzi.

Gli Azzurrini giocheranno successivamente due partite (sulla carta) più equilibrate con Irlanda e Georgia: proprio lì, magari sull’onda dell’entusiasmo, potrebbero aprirsi scenari molto interessanti.

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