Il derby di semifinale si giocherà allo stadio Plebiscito, l’attesa per la sfida è inevitabilmente alta

Petrarca Rugby, Corrado Covi: “Con il Rovigo puntiamo al tutto esaurito”
La semifinale del campionato di serie A Elite maschile tra Petrarca e Rovigo non è una partita qualunque. La rivalità tra i due club affonda le radici nella storia e si rinnova per la 182esima volta domenica 11 maggio.
Per l’occasione il Petrarca ospiterà la squadra rodigina sul campo dello stadio Plebiscito, l’impianto cittadino più grande tra quelli dedicati alla palla ovale, in grado di ospitare molti più tifosi rispetto alle tribune del centro sportivo “Geremia”.
È impossibile non considerare la cornice di pubblico come un elemento determinante nel derby d’Italia. Anche la prossima settimana al “Battaglini” di Rovigo non mancherà l’apporto dei tifosi, sempre presenti in massa per questo tipo di eventi.
“Siamo a oltre 1600 biglietti venduti e con la prevendita pensiamo di superare le 2000 presenze – ha commentato il direttore generale del Petrarca Corrado Covi sulle pagine del Mattino di Padova – ovviamente l’auspicio è che molte altre persone decidano di venire domenica allo stadio, specialmente padovani, a godersi questa partita nello stadio in cui il Petrarca ha vinto tanti scudetti e scritto pagine storiche.”
Lo stadio Plebiscito però non sarà totalmente disponibile, con le due tribune accessibili solo nel primo settore lato est e nel primo settore e gradinata lato ovest.
Petrarca-Rovigo: sfida tra miglior difesa e miglior attacco
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La sfida mette di fronte la miglior difesa della stagione, il Petrarca Padova con 315 punti subiti, contro il miglior attacco, la Rugby Rovigo con 531 punti fatti anche se il numero delle mete fatte nelle 18 gare di Serie A Elite è di completa parità. Le due squadre hanno chiuso il campionato in seconda e in terza posizione, divise da un solo punto.
Inevitabile che la ‘febbre’ per il derby sia altissima, come ha spiegato Polla Roux, DS del Rovigo, al Gazzettino: “È una sfida che si gioca molto sulla testa e le emozioni. La vince chi sa gestirle meglio, chi fa meno errori ed è più disciplinato. Non conta spesso il merito o ciò che hai fatto durante la stagione. È una gara a sé.”
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