Benetton Rugby, Marco Bortolami: “Ora i risultati da fare sono due, a cominciare da domani”

L’allenatore dei biancoverdi pone l’attenzione sulla classifica, diventata più difficile dopo la vittoria degli Scarlets con il Leinster

Marco Bortolami Benetton

Benetton Rugby, Marco Bortolami: “Ora i risultati da fare sono due, a cominciare da domani”

Il Benetton sta ultimando la preparazione per l’ultima gara interna della stagione regolare con i Glasgow Warriors e il focus dell’ambiente va inevitabilmente sulla graduatoria.

Il match in programma allo stadio Monigo sabato 10 maggio (diretta tv Sky Sport Max alle 18.15) è di quelli da non sbagliare: una sconfitta a 160 minuti dalla fine del campionato significherebbe verosimilmente abbandonare l’obiettivo playoff.

Lo sa bene il coach Marco Bortolami, che domani saluterà il pubblico di casa dopo 10 anni di lavoro con il club biancoverde. Un appuntamento speciale che, secondo le sue parole, passa in secondo piano rispetto a ciò che lo staff tecnico vuole vedere in campo dai giocatori.

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Benetton Rugby, Marco Bortolami: “Non esistono partite che ti danno garanzie, che ci serva da lezione”

Ora il Benetton è ottavo a quota 41 punti, gli stessi Munster pienamente in lotta per entrare tra le migliori otto. “Se vogliamo avere la certezza di andare ai playoff ora dobbiamo vincerle entrambe – sottolinea Bortolami sulle colonne de La Tribuna di Treviso – l’inatteso successo degli Scarlets contro Leinster ha sballato i piani e la classifica. Ora i risultati da fare sono due, a cominciare da domani».

Il recente tour in Sudafrica ha portato in dote 5 punti e una dolorosa sconfitta con gli Stormers. L’allenatore dei Leoni però evita di guardare indietro.

«Non esistono partite che ti danno garanzie, che ci serva da lezione: non dobbiamo fare calcoli se non preparandoci al massimo, adottare la famosa filosofia dello step by step. Succede a tutti di perdere punti durante il percorso e vedremo cosa ne sarà delle ultime due, ma da domani dovremo massimizzare quello che ci capiterà davanti».

Un pensiero va inevitabilmente agli ultimi ottanta minuti da assaporare nello stadio in cui il Benetton ha ottenuto i successi più importanti della sua gestione.

«Il momento prima della riunione pre-gara in spogliatoio è sempre quello più toccante, sarà quello che mi gusterò di più. È molto intimo, mi chiudo nell’angolo pensando a cosa dire o a quello che sarà. Ma ora non voglio pensare a godermi Monigo l’ultima volta, voglio trasferire il mio massimo alla squadra, come sempre. La cosa più bella per me sarà lasciare un gruppo di ragazzi cresciuti e pronti per grandi sfide in futuro, un’eredità concreta al club al di là dei risultati sul campo. Molti dei miei giocatori si sono abituati a dare il massimo giorno dopo giorno, chi non lo ha fatto è rimasto indietro: è questo il mio orgoglio più grande».

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