Il mediano di mischia è stato promosso capo allenatore con Randisi e Fonzi dopo l’esonero di Manghi
Violi, la nuova vita da allenatore-giocatore del Valorugby: “È dura, ma è una grande opportunità” ph. Sebastiano Pessina
Dopo l’esonero di Roberto Manghi, il Valorugby è stato affidato a un trio composto da David Fonzi, Guido Randisi e dal mediano di mischia Marcello Violi, che riveste il doppio ruolo di allenatore-giocatore. L’ex 9 della Nazionale Italiana (21 caps) è a Reggio Emilia dal 2022, e come ha raccontato al Resto del Carlino sta vivendo un’esperienza inedita.
“È stata una sorpresa. L’anno scorso avevo già allenato in Serie A a Noceto e all’inizio di questa stagione Roberto Manghi mi aveva confidato di voler inserirmi passo passo nello staff, ma non mi aspettavo comunque questa svolta”.
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Come racconta Violi, con Randisi e Fonzi c’è un rapporto di totale collaborazione e condivisione: “Ci dividiamo i compiti e poi condividiamo informazioni e risultati. Alla fin fine la società ha voluto nominare me head coach ma tra noi tre la condivisione è totale” ha spiegato.
Certamente, non è facile ricoprire questo doppio ruolo, e lo stesso Violi non sa ancora per quanto giocherà: “Allenare e giocare è complicato. Per far bene una delle due cose occorre fare solo quella. Però per il momento, comunque, rimango nel gruppo”.
Violi è stato interpellato anche sul recente caso di cronaca che ha coinvolto il compagno di squadra Rusiate Nasove: “Non saprei cosa dire. Lui ha sbagliato e non ci piove, ma posso assicurarvi che è davvero una brava persona. Però non voglio dire altro, perché finirei appunto per difenderlo come mio compagno ma non c’è dubbio che abbia commesso un grave errore”.
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