Calvisano, il decisivo Waqanibau: “Qui mi sento a casa, e grazie a Vunisa sto imparando gli schemi”

L’ala fijana ha raccontato la sua prima parte di stagione

Calvisano, il decisivo Waqanibau: "Qui mi sento a casa, e grazie a Vunisa sto imparando gli schemi" (ph. Calvisano Rugby/Pino D'Amico)

Calvisano, il decisivo Waqanibau: “Qui mi sento a casa, e grazie a Vunisa sto imparando gli schemi” (ph. Calvisano Rugby/Pino D’Amico)

Dopo una partenza difficile, il Calvisano ha ottenuto una vittoria importantissima contro la capolista Fiamme Oro, con una grande rimonta nel secondo tempo sugellata anche dalle due mete di Poasa Waqanibau, acquisto estivo rivelatosi decisivo nella partita di sabato.

“Vincere così davanti ai nostri tifosi è bellissimo” ha detto Waqanibau al Giornale di Brescia: “In occasione della prima meta ho detto ai miei compagni ‘Datemi la palla che da questa distanza non mi potranno fermare con i miei chili’. Sulla seconda ho visto chiaramente la linea bianca e ci ho schiacciato sopra il pallone con le due mani, poi sono arrivati in tre cercando di spingermi indietro. Ma sono sicuro che la meta fosse regolare”.

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Waqanibau è arrivato questa estate dalla Major League americana, nella quale giocava con i New England Free Jacks di Boston: “Ho lasciato la famiglia alle Fiji, ma qui mi sento veramente a casa con i ragazzi e lo staff. Mi sono inserito molto bene, per me sarà un’esperienza importante».

“All’inizio ho avuto soprattutto il problema della lingua” prosegue il fijano: “In pochi qui parlano inglese e quindi non era facile inserirsi anche negli schemi del gioco. Però con l’aiuto di Samu Vunisa piano piano mi sto trovando sempre più a mio agio”.

Oltre all’apporto offensivo, Waqanibau è entrato nel cuore dei tifosi anche per via dei potenti placcaggi messi a segno in difesa: “Mi piace molto placcare, dobbiamo essere un po’ più attenti in difesa e curare meglio la disciplina, perché in certi momenti regaliamo troppi calci di punizione, ma penso che se ci atteniamo ai piani di gioco e facciamo quello che ci dicono gli allenatori possiamo arrivare lontano. I ragazzi mi dicono che i miei placcaggi sono spettacolari (ride, ndr) ma mi piace farlo ed è un modo per caricare la squadra, dargli energia magari in un momento difficile”.

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