Inglobamento Racing-Stade: dietro le quinte dell’operazione

Giocatori in sciopero, il sì del nemico Laporte e il no al Qatar. Le ultime voci da Parigi

Giocatori e tifosi dello Stade Francais

L’ultima notizia in ordine di tempo è arrivata nella tarda serata di martedì. I giocatori dello Stade Francais hanno presentato al club un avviso di sciopero ad oltranza per protestare contro la fusione con il Racing92. Sempre che di fusione si possa parlare. Già, perché la sensazione sempre più forte è una: che più che di una fusione, si tratti di una sorta di inglobamento dello Stade Francais da parte del Racing92.

 

 

Ipotesi 1: Savare non riesce a vendere e allora…

Negli ultimi tempi le voci di un possibile disimpegno da parte del presidente dello Stade Thomas Savare si erano fatte sempre più forti: tanti costi, scarsi ricavi e successo 2015 a parte nessun titolo negli ultimi nove anni. Ma dietro le quinte ci sarebbe molto altro. Fonti sentite da OnRugby, ci hanno raccontato che non avendo trovato nessuno per vendere, Savare avrebbe optato per una sorta di fusione, anche se il termine più corretto sarebbe inglobamento: del resto, stadio, strutture di allenamento, amministrazione, staff tecnico e maggior parte dei giocatori resterebbero quelli del Racing92, un po’ come avvenuto nel 2001 con la fusione tra Racing Club de France e Polisportiva US Métro da cui nacque il Racing Metro, poi divenuto Racing92. Inizialmente, sempre secondo quanto apprende OnRugby, il Racing92 non era molto favorevole alla proposta, ma quando ha capito di poter “inglobare” lo Stade non a costo zero ma quasi, avrebbe cambiato fortemente idea.

 

 

Ipotesi 2: piuttosto che il Qatar, la fusione (di Alessandro Vischi)

Jack Lorenzetti ha confermato le voci secondo le quali sulla sua decisione abbia pesato una bella somma di dollari proveniente dal Qatar. Infatti, davanti alla possibilità dell’arrivo allo Stade Francais di investitori dal Qatar, Lorenzetti ha preferito accettare la proposta di fusione piuttosto che trovarsi di fronte alla concorrenza diretta del nuovo Stade Francais a partecipazione qatariota. Un’operazione finanziaria in piena regola. Lorenzetti ha annunciato che ci sarà equilibrio nell’apporto del capitale, ma qualche elemento apparso già nella prima conferenza stampa, la volontà di Thomas Savare di ridimensionare il suo investimento nel rugby portano i più critici a pensare che più di una fusione si tratti di una vera e propria acquisizione.

Protagonista dell’operazione sarebbe stata quella Qatar Sports Investments, costola dedicata agli investimenti sportivi del fondo sovrano qatariota Qatar Investment Authority, che nel 2012 ha rilevato il Paris Saint-Germain F.C. e la  Paris SG pallamano che negli ultimi tre anni ha divorato qualunque trofeo nazionale.

 

 

Senatori, giovani e sciopero

Sciopero, dicevamo. Martedì durante un incontro con l’Associazione dei giocatori Provale, i giocatori dello Stade Francais hanno appoggiato con il 99.8% dei favori la decisione di iniziare uno sciopero ad oltranza. Come ha dichiarato alla stampa il vice capitano Pape (Parisse è a Roma con la Nazionale), la squadra sabato non scenderà in campo contro Castres e chiede l’annullamento della fusione. In Francia è il primo sciopero dell’era professionistica.

Sul piede di guerra vi sarebbero soprattutto i senatori dello Stade, Pape, Dupuy e Arias in testa. I più giovani sarebbero invece preoccupati per il proprio futuro: per esempio Plisson, che ha rifiutato un trasferimento a Tolone per avere più minutaggio con lo Stade e che ora potrebbe dover vincere la concorrenza di Dan Carter per una maglia da titolare. Gli overseas, Genia e Alberts, avrebbero già chiesto di rescindere a fine stagione, mentre altri di cui per ora non si conoscono i nomi avrebbero già intrapreso vie legali contro Savare.

 

 

Serve il sì del nemico Laporte

Poi ci sono tutti gli impasse amministrativi e burocratici del caso. Federazione, LNR e Comune di Parigi (proprietario dello stadio Jean Bouin casa dello Stade) non erano stati messi al corrente della cosa. E per creare e affiliare un nuovo club, servono ovviamente l’autorizzazione di FFR e Lega. Federazione che è ora in mano a Laporte, eterno e giurato nemico di Savare: il nulla osta sarebbe insomma tutt’altro che scontato. Una grande nebulosa, in attesa della conferenza stampa di giovedì da cui dovrebbero emergere maggiori dettagli di tipo pratico e concreto. In ogni caso, potrebbe essere la prima fusione tra due club di TOP 14. Nel 2006 la fusione dello Stade Bordelais (Pro D2) e del CABBG (Federal 1) portò alla nascita dell’Union Bordeaux Bègles. Nel 2015 sembrava quasi fatta la fusione tra Bayonne e Biarritz, ma le resistenze di tifosi ed il voto contrario delle sezioni amatoriali dei due club bloccarono la nascita della “provincia basca”.

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