Il terza linea dice addio per un infortunio al ginocchio e ci regala un video autoironico sulla sua “prodezza” del 2010
ph. Sebastiano Pessina
A 35 anni Andy Powell ha annunciato il suo ritiro dal rugby giocato a causa di un infortunio al ginocchio. Il terza linea classe 1981 militava attualmente nel Merthyr FC, club del campionato gallese, dopo aver trascorso un’intera carriera da girovago facendo la spola tra la patria (Scarlets, Cardiff Blues, Dragons) e l’Inghilterra (Leicester, Wasps, Sale), con l’aggiunta dell’esperienza nel rugby league nel 2013/2014. Powell ha collezionato 23 cap con la nazionale gallese tra il 2008 ed il 2012, guadagnandosi anche la convocazione per il tour dei British & Irish Lions del 2009. A passare alla storia oltre alle sue prestazioni sul campo, il suo carattere vulcanico, la sua capacità di farsi amare dai compagni e di essere un vero personaggio dentro e fuori dal campo.
Un esempio su tutti l’episodio della notte del 14 febbraio 2010 quando, dopo la vittoria in rimonta del Galles sulla Scozia nel Sei Nazioni, fu arrestato (con tanto di sospensione della patente per quindici mesi) per aver guidato in stato d’ebbrezza una golf car sull’autostrada M4.
Per rendere omaggio all’amico ed ex compagno, Tom Shanklin ha prodotto e pubblicato – con la sua società di eventi e comunicazione – un video parodia (lo trovate qui sotto) che ripercorre proprio quanto accadde quella notte. Protagonista…lo stesso Powell naturalmente. Partendo con un golf car dell’Hotel dove alloggiava la squadra, Andy arriva fino all’Arms Park, non facendosi naturalmente mancare una sosta proprio nell’area di servizio dove andò alle sei del mattino di quel 14 febbraio per farsi un spuntino.
Questa la sua dichiarazione e il suo saluto al rugby giocato: ” Voglio ringraziare tutti i club che ho rappresentato ed ogni giocatore contro cui ho giocato. Mi sono goduto tutta la mia carriera”. E noi non stentiamo a credergli!
My favourite @andypowell8 entrance courtesy of @theLSMedia and their 6 Nations Hospitality pic.twitter.com/DO8KDmUtXC
— Tom Shanklin (@TomShanklin) 10 ottobre 2016
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