Aperture di troppo, aperture che non ci sono: ai Mondiali Orquera ci mancherà

In Francia si discute dei troppi numeri 10 convocati per la RWC. Da noi invece il problema è opposto. Da anni

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Se qualcuno di voi avesse avuto la possibilità di mettere le mani – o gli occhi – sul numero pubblicato ieri da Midi Olympique avrebbe potuto notare che pagina 2 e pagina 3 avevano un unico filo conduttore, ovvero “il problema mediano d’apertura” per la nazionale francese. Un problema d’abbondanza, ovviamente, e di scelte poco chiare fatte dal ct Philippe Saint-André fin dalla sua investitura, da dopo il Mondiale 2011.
Due pagine ricche di articoli, boxini, analisi e opinioni, dove si ricorda che sono sei i numeri 10 convocati dal ct in questi anni: Frédéric Michalak con 17 presenze (10 da titolare), Camille Lopez (9 caps, 8 da titolare), Tales (16 presenze, 7 dal primo minuto), Trinh-Duc (14 gare, 5 da titolare), Plisson (6 match e 5 dall’inizio) e Beauxis (5 gare in tutto, 2 da titolare). Quattro di loro sono in corsa per il Mondiale di settembre: i convocati per la prima fase della preparazione (Michalak, Thrin-Duc e Tales) più uno che oggi è infortunato ma che se appena appena ce la farà passerà la Manica quasi sicuramente, ovvero Plisson.
A rimanere fuori sono dunque Beauxise Lopez, ma quest’ultimo – fanno notare sul magazine francese – è stato il titolare tra novembre e Sei Nazioni ogni volta che non ha avuto problemi fisici. E la sua esclusione sconcerta. Confusione quindi, accusa che viene rivolta a Saint-André assieme alla mancanza di una strategia precisa e di una idea di gioco ben determinata. Averne di problemi così, comunque. 

 

Questo ieri mattina, sul presto. Verso mezzogiorno, dalle nostre parti, Luciano Orquera ha annunciato con una lettera aperta il suo addio immediato alla nazionale: il numero 10 ha firmato per il Massy, a settembre nascerà il suo secondo genito e lui non si è nascosto:

Io, a trentatrè anni, penso di aver dato all’azzurro tutto quello che potevo ed adesso, con gli ultimi anni di carriera che mi rimangono, ho il dovere di pensare a me stesso e soprattutto alla mia famiglia: a settembre arriverà il nostro secondogenito e dobbiamo concentrarci sul nostro futuro. La vita professionale di un rugbista non dura per sempre e credo sia onesto sin da ora non mettermi a disposizione di Jacques e dello staff azzurro per il Mondiale di settembre”.

Intanto permetteteci di spezzare una lancia a favore di un giocatore che spesso si è trasformato nel capro espiatorio di mali antichi che affliggono il nostro movimento pur non avendone alcuna colpa. Non è certo un fenomeno ma lui non si è mai reputato tale e ha dato sempre il massimo senza mai tirarsi indietro e rispondendo sempre “presente” ad ogni chiamata, senza mai lamentarsi o fare polemica. Luciano Orquera è davvero una persona per bene che non merita le critiche che spesso gli sono piovute addosso, non tutte almeno.

 

Tornando a noi. L’addio di Orquera potrebbe sembrare un non-problema per la nazionale azzurra, ma siamo davvero sicuri che sia così? Nelle gerarchie oggi Haimona e Allan venivano prima dell’argentino, che non aveva la convocazione garantita, ma che averlo comunque pronto a disposizione faceva un gran comodo. Perché i due che gli stavano davanti finora – per motivi diversi – non hanno convinto sino in fondo, ma soprattutto perché alle sue spalle c’è il vuoto, o quasi.
Rimanendo nel gruppo azzurro, volendo, c’è Luke McLean: giocatore esperto, di grande tecnica e personalità, il suo utilizzo con la maglia numero 10 è molto probabile anche nel Benetton, se dovesse davvero tornare come tutto lascia presagire. Rimane però il fatto che Luke finora non è mai stato utilizzato in quel ruolo e ai Mondiali gli esperimenti si fanno solo se si è alla canna del gas. In teoria almeno.

 

E quelli fuori dal giro azzurro attuale? Edoardo Padovani di sicuro è un ottimo prospetto e il suo è un nome che in futuro molto prossimo (dal Sei Nazioni 2016) sentiremo verosimilmente molto spesso, ma con una esperienza internazionale che oggi è limitata a qualche presenza con le nazionali giovanili e nessuna con quella maggiore. Portarlo al Mondiale sarebbe un mezzo azzardo, ammesso poi che sia possibile: a inizio maggio il giocatore è stato infatti operato “per un problema d’impingment all’anca destra”, come dice il comunicato delle Zebre, e il recupero è stato stimato in almeno 4 mesi.
E dopo di lui… Beh, ci sono solo nomi di giovani che promettono bene (Canna è il primo) ma che non hanno nemmeno l’esperienza celtica che può vantare Padovani. Sì, Orquera ci avrebbe fatto davvero comodo. Incrociamo le dita e speriamo che a settembre/ottobre ad Allan e Haimona non vengano nemmeno due linee di febbre.

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