Sergio Parisse e Jacques Brunel, parole da un ko che pesa tanto

Cosa hanno detto ct e capitano azzurro in conferenza stampa dopo la sconfitta con l’Australia. E in mixed zone vengono pochi azzurri

ph- Sebastiano Pessina

Una sconfitta che fa male, molto. Per l’entità e per come è arrivata. E Jacques Brunel non si nasconde: “Dopo un primo quarto d’ora di qualità abbiamo lasciato facilmente la partita in mano all’Australia, permettendo loro di tornare avanti nel punteggio e chiudere in avanti a metà gara. Abbiamo commesso troppi errori stupidi per battere una squadra del livello dell’Australia, la difesa non è stata all’altezza di quello che ci aspettavamo. Di positivo ci sono le tre mete, lo spirito che ci ha fatto tentare sino alla fine di rientrare in partita e di lottare. Ho visto bene Allan nei suoi primi venti minuti internazionali, ha fatto vedere qualcosa di interessante e sono contento abbia segnato una meta ma non possiamo pensare troppo alle cose che hanno funzionato dopo una sconfitta come questa: la difesa sia individuale che collettiva è stata deficitaria, c’è stata poca reattività sui punti d’incontro, la linea è stata spesso disordinata e questa è la differenza tra chi ha lavorato insieme da quattro mesi come l’Australia e chi come noi è insieme da una settimana” ha dichiarato il CT italiano.
Con lui, come sempre, in conferenza stampa c’era Sergio Parisse: “Oggi come nel tour estivo non siamo stati efficaci nell’uno contro uno, è qui che bisogna imporsi sull’avversario. L’Australia ha qualità fisiche e individuali che noi non abbiamo ma non deve essere un alibi, abbiamo cercato di difendere chiudendo gli spazi ma spesso siamo stati carenti nella sfida individuale. Non penso che si debba paragonare questa gara a quelle del tour, certo è una sconfitta pesante come quelle estive ma quello che dobbiamo fare è imparare da questa batosta”.
Poca, pochissima voglia di parlare anche in mixed zone: a farsi vedere solo Joshua Furno, Tommaso Allan e Lorenzo Cittadini. Per tutti delusione e amarezza, anche per la giovanissima apertura che ha “bagnato” il suo debutto con una meta. Lui è l’unico che sorride, ma si tratta di sorrisi molto tirati.

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