Si prospettano norme stringenti che potrebbero influenzare il mercato rugbistico internazionale
Il Giappone vuole restringere le regole sugli stranieri nel campionato
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Da un eccesso all’altro…
Come passo, ci sta.
Ingaggi stranieri forti per innalzare il livello locale, ma poi ad un certo punto, quando questo livello più alto è raggiunto e consolidato, devi obbligare a farlo giocare dai tuoi giocatori locali.
avranno constatato che per un reale progresso del loro rugby nostrano, adesso debbano dare esperienza giocata ai loro ragazzi….quello che gli stranieri potevano apportare l’abbiamo dato.
una cosa simile sarebbe il caso di adottarla anche qui da noi, formazioni del ns massimo campionato che schierano quasi tutti stranieri/passaportati e via dicendo, possono portare in alto in classifica ma non so quanto possano restituire al tessuto rubistico italico
Parlare di “sangue” nel 2025 lo trovo surreale. Uno straniero di nascita con passaporto giapponese e magari moglie e figli giapponesi non è considerato giapponese? Poi non ho capito come si determina il sangue. Se ho uno o entrambi i genitori non giapponesi, ma sono nato e cresciuto in giappone? oppure se sono nato e cresciuto all’estero da uno o entrambi i genitori giapponesi? Avrebbe senso parlare di formazione rugbystica piuttosto, visto che si deve tutelare la produzione di giocatori
Ho riletto meglio, scusate, qualche indicazione sul “sangue” c’è e anzi mi rende ancora più preplesso. Con quei parametri secondo me si danno la zappa sui piedi. Uno come Matsushima non sarebbe considerabile giapponese, mah…
Il Giappone, culturalmente, pratica ancora una netta divisione tra chi è giapponese e chi no. Non essendo inseriti in federazioni o unioni, tra l’altro, possono fare un po’ ciò che vogliono.
Avendo il doppio della popolazione in un’area poco più grande della nostra, per ora possono anche fare a meno di immigrati, ma con la loro età media che si innalza drammaticamente, più prima che poi dovranno farsi due domandine.
Si so che sono molto conservatori su questo tema. Ma in questo caso mi sembra proprio un darsi la zappa sui piedi. Per fare un paragone con l’Italia, non arrivo nemmeno ai casi di un Parisse o un Capuozzo, ma è come se la federazione italiana avesse deciso di escludere Izekor, o Traore’, o Gega. Giocatori su cui quella stessa federazione ha fatto un investimento in termini di formazione.
A me pare una gran sciocchezza. Nel senso che sono d’accordo con i club sulla gradualità del provvedimento. Oltretutto, da quel poco che so del rugby giapponese questo si gioca prevalentemente nelle università e da lì, se si è bravi, si può sperare nel professionismo. Per cui, se vogliono puntare su giocatori di “sangue giapponese” (cosa tocca sentire nel 2025) devono creare un movimento giovanile legato ai club professionistici
Sono d’accordo con chi scrive che parlare di “sangue” nel 2025 fa venire i brividi.
Io sono fra quelli che credono che nello sport (qualsiasi sport) si debba innanzitutto puntare sui giocatori in uscita dalle proprie giovanili, ma, per farlo, basta dare la priorità ai giocatori di formazione…