Rugby World Cup 2023: All Blacks, fra autocritica e voglia di ripartire

Gli AB hanno oggettivamente un problema che si è acuito dopo la RWC 2019 dove, nonostante non abbiano sempre brillato, sono comunque arrivati terzi. Da allora non sono riusciti davvero a mettere in atto il ricambio necessario e che è sempre stato uno dei marchi di fabbrica della corazzata in nero. Di fatto hanno aggiunto un solo giocatore di altissimo livello alla rosa, Jordan, per il resto hanno aggregato diversi ottimi giocatori. Facendo un paragone con la squadra del 2015 il confronto appare però impietoso. Hanno problemi in seconda linea dove gioca ancora quella che è stata la coppia più forte di sempre (o lì vicino) e un ottimo rincalzo come Scott Barrett, ma che comincia inevitabilmente a segnare il passo per semplici motivi anagrafici e di logoramento. Il trio Whitelock, Retallick, S. Barrett è lì dal 2016 e non si vedono soluzioni nuove allo stesso livello da allora. Problemi analoghi ce li hanno in prima linea e pure in terza e nei centri. Paradossalmente anche al n°9 dove hanno due fuoriclasse come Smith e Perenara (che però è a casa) e anche qui non si vedono davvero ricambi all’altezza da parecchi anni. Poi la logica di mettere BB a estremo per far giocare Mo’unga a me sembra sempre un po’ stramba, ma vabbè. Guidi negli studi RAI, mi pare durante la partita dell’Italia, sottolineava che la NZ è arrivata settima per due volte di fila al mondiale U20. La questione è che in definitiva la NZ ha tutto il sistema rugby in sofferenza, ed è strano ma comprensibile se si considera che nonostante la particolarità del loro incredibile sistema, in quest’epoca dove i soldi contano e contano sempre di più, un paese così piccolo inizia a far fatica a reggere e a mantenere tutta la filiera al livello che ha sempre avuto. Se consideriamo che stiamo perdendo l’Australia (cotta come non mai), che il Galles è con le pezze al culo, che pure in Inghilterra non se la passano bene e che per ora il Sudafrica regge ma chissà fino a quanto, il futuro del rugby così come lo conosciamo diventa sempre più nebuloso. Il tutto per dire che gli AB perdenti e in confusione (rispetto ai loro standard e a quello a cui ci avevano abituato) non è un bel segnale per il rugby tutto. Oh, poi magari vincono il mondiale perché sono comunque gli AB e non 15 scappati di casa, però i dubbi, e forti, ce li hanno pure loro da qualche anno. Tra l’altro la sconfitta con la Francia è dolorosa, ma alla fine, ai fini della classifica, conta il giusto: arrivare primi o secondi nel gruppo A non cambia il fatto che, per la stranezza della formula del mondiale, ai quarti si troveranno comunque una contendente al titolo, SAF oppure Irlanda. Quindi Francia-AB è stata, alla fin della fiera, una partita inutile 🙂